Baustelle
Elvis
BMG
14 aprile 2023
genere: rock & roll, pop rock, glam rock, cantautorato italiano, soul, blues, gospel, boogie rock
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Recensione a cura di Andrea Musumeci
A distanza di cinque anni dal precedente lavoro L’Amore e La Violenza – Vol.2, con in mezzo tutte le conseguenze causate dalla pandemia e la realizzazione di progetti solisti, i Baustelle tornano a rivitalizzare la scena pop tricolore con il nuovo album intitolato Elvis, ottavo in carriera, edito per BMG e anticipato dall’uscita del singolo Contro Il Mondo.
Il titolo del disco rimanda immediatamente a quello che è stato il rappresentante più iconico della musica rock, l’immortale re del rock’n’roll, ma con l’intento tematico di evidenziarne il lato più oscuro, turbolento, decadente e depresso. Così, il trio toscano – Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini – prova a estrapolare l’aspetto più intimo e umanizzato di Elvis, focalizzandosi sulla caduta del mito come metafora del declino della civiltà occidentale.
I contenuti testuali, in quel consueto utilizzo di citazionismo colto e popolare che da sempre caratterizza la direzione artistica dei Baustelle, raccontano il megastore della vita e l’essere umano moderno con tutte le sue fragilità, muovendosi tra la superficialità relazionale dell’oggi consumistico e i suoi tanti sfigati Elvis di provincia e città, l’ossessione di dover dare un significato a questo folle viaggio e l’evidenza di quei vuoti esistenziali che spesso cerchiamo di nascondere sotto lo smalto di surrogati di felicità, partecipando a “feste dove socializzare” e dietro la promessa di eternità delle religioni.
Uno scenario lastricato di contraddizioni e difficili equilibri identitari (Contro il Mondo) che i Baustelle, con la curiosità di chi si lascia sedurre dalla tentazione della scoperta, provano a filtrare attraverso la loro poetica disillusa e sentimentale, con quel misto di tenerezza, ironia, malinconia, spiritualità, misurato cinismo e sofferto romanticismo che serve a penetrare e scandagliare l’amaro e il dolce delle emozioni umane: un torrente di pensieri e metafore con cui esplorare vizi e dipendenze, sessualità e conformismo, vecchi rimpianti e nuove illusioni, ansie notturne illuminate dalle luci artificiali di scritte al neon e le cattiverie di un mondo dove l’amore rappresenta ancora l’unica forma di resistenza alle croci del dolore, all’incertezza dei cambiamenti.
Con il solito trademark stilistico che coniuga ricercato e raffinato barocchismo cantautorale e melodie della musica leggera italiana, in una sorta di versione gourmet dei Ricchi e Poveri, la band di Montepulciano, ormai milanese d’adozione, ci riporta a sonorità elettrificate di matrice retrò anni 70, impreziosite da strumenti a fiato, organo Hammond e piano elettrico.
Le dieci tracce di Elvis vanno a rispolverare un coinvolgente rock’n’roll statunitense a strisce blues, in cui il luccicoso boogie rock dei T-Rex (Betabloccanti Cimiteriali Blues) va a braccetto con il ritmo di fanfare brit-rock lennoniane (Milano è La Metafora Dell’Amore) e il tocco vellutato di ballad soul (La Nostra Vita), scivolando tra chitarre sporche (Los Angeles) e coralità gospel (Il Regno Dei Cieli).
I Baustelle raccolgono storie di destini già segnati e di realtà in cerca di riscatto: cameriere che sognano di vivere e morire a Los Angeles (“perdutamente superstar e cameriera in qualche bar, invadono l’Ucraina, mentre guardi il cielo distratta sogni di spaccare e vivere a Los Angeles”) e uomini che si innamorano di spogliarelliste dell’est in strip club della Brianza (“ragazza della notte che non dormi mai, quanti bavosi Elvis abbraccerai, ti pago al Gran Brianza Asso di Cuori Stripping Club”), il coraggio di essere una drag queen a Milano (“Jackie di giorno lui la notte lei, in equilibrio si sta senza pietà”) e chi supplica popolarità effimera tra le vetrine virtuali dei social network.
L’album si conclude nel commovente epilogo di Cuore, dove pianoforte, sezione d’archi e la voce di Rachele Bastreghi accompagnano la triste esperienza di chi ha cercato protezione e conforto in un mondo ostile, ma non è riuscito a sopportare il peso delle responsabilità e delle assenze, scegliendo alla fine la via del suicidio per riconciliarsi con i sogni disattesi del sé bambino, senza più rabbia né male.
Viviamo, dunque, in tempi imprevedibili e difficili da decifrare, tra messia ambulanti e marketing della nostalgia, eppure, nonostante questo presente somigli a un disperato capolinea, nella prosa dei Baustelle è ancora vivo il bisogno d’amore e speranza, anche a costo di accarezzare la retorica vuota di sognare un nuovo mondo migliore, dove almeno non ci sia il rischio di scambiare una stella polare per un bolide nel cielo.
Tracklist:
1. Andiamo ai Rave 2. Contro il Mondo 3. La Nostra Vita 4. Milano è La Metafora Dell’Amore 5. Jackie 6. Los Angeles 7. Betabloccanti Cimiteriali Blues 8. Gran Brianza Lapdance Asso di Cuori Stripping Club 9. Il Regno Dei Cieli 10. Cuore
Membri della band:
Francesco Bianconi (voce e chitarra), Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni), Claudio Brasini (chitarra).
Credits:
Alberto Bazzoli (piano, Hammond), Lorenzo Fornabaio (chitarre), Julie Ant (batteria, percussioni), Milo Scaglioni (basso, chitarra).
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