Colonel V
The Millenary Preacher
L’Amor Mio Non Muore Dischi
7 dicembre 2020
genere: psych blues, country folk
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Recensione a cura di Alberto Maccagno
Il 7 dicembre 2020, per L’Amor Mio Non Muore Dischi, uscirà The Millenary Preacher, il debut album di Colonel V.
Il chitarrista modenese Paul Venturi, nascosto dietro al moniker di Colonel V, inietta nuova linfa vitale nelle vene del blues. La ricetta è una soluzione dissonante, tagliente e psichedelica che si traduce in un suono sporco e curiosamente rovinato.
Ad aprire le danze è Rosy, brano rock and roll che ci introduce ai toni folli e sperimentali del progetto tramite la sua struttura irregolare, a tratti cacofonica, e presentando una durata inferiore
ai due minuti, che conferisce una pennellata vagamente punk al tutto.
Diametralmente opposti a questo sono Kind O Livin, canzone blues lenta e dai suoni minimali, e la conclusiva Mary, ballad psichedelica da ascoltare lasciando la terra quando, finalmente, sarà ufficiale la scoperta dell’acqua su Marte.
Risalta particolarmente, inoltre, la parentesi costituita da American Stew e dalla title-track The Millenary Preacher, grazie alle belle composizioni e alle vagonate di distorsione violacea che strapperebbero un sorriso (e magari una stretta di mano) anche a Kevin Shields.
The Millenary Preacher, quindi, è un viaggio di otto tracce dentro le radici del classico ma oltre i confini dell’ordinario, il quale, narrato dalla voce cruda e secca di Colonel V e da altrettanto
pungenti e filtrate stesure corali, dona nuovi colori e sfumature al grande e paterno quadro del blues, portando avanti la preziosa tradizione musicale e storica a questo annessa ma consentendole una deviazione su strade meno battute e ancora da scoprire.
TRACKLIST:
1. Rosy
2. Rock is The Rock
3. Kind O Livin
4. American Stew
5. The Millenary Preacher
6. Polinice Island
7. I Ain’t Gonna Be Your Dog
8. Mary
FORMAZIONE:
Paul Venturi – voce, chitarre
Tiziano Popoli – synth, tastiere, elettronica
Piero Perelli – batteria
Eloisa Atti – cori
Sara Zannoni – cori
Don Antonio – chitarre (tracce 3, 8) piano (tracce 1, 4)
Roberto Villa – basso (traccia 4)
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