Flame Parade: recensione di Cannibal Dreams

Flame Parade

Cannibal Dreams

Materiali Sonori

26 maggio 2023

genere: soul, R&B, shoegaze, dream-folk, folk-gaze

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

A distanza di due anni dalla pubblicazione di Echoes, il quintetto toscano Flame Parade torna sulle scene con il nuovo album intitolato Cannibal Dreams, edito per l’etichetta indipendente Materiali Sonori e anticipato dall’uscita dei singoli One Of These Days I’ll Steal Your Heart e Ballad Of The Ghost.

Con l’idea di accomunare e amalgamare background eterogenei a un immaginario evocativo dal carattere confidenziale, il collettivo di Valdarno – composto da Marco Zampoli alla chitarra e voce, Letizia Bonchi al synth e voce, Mattia Calosci al basso e synth e Francesco Agozzino alla chitarra – continua ad assecondare e plasmare quel percorso cantautorale iniziato più di dieci anni fa in un vecchio casolare di campagna, ripartendo dagli echi di psichedelia folk dei precedenti lavori per scandagliare una ricercatezza estetica di suoni elettro-acustici e combinazioni suggestive, grazie anche alla produzione della sound engineer pugliese Matilde Davoli (suo il featuring nel brano Dahlias) e alla partecipazione di Roberto Dell’Era (già Afterhours e The Winstons) in Ballad Of The Ghost.

Una bolla intima e sofisticata, quella elaborata dai Flame Parade, in cui sogno e realtà si mescolano fino a confondersi, dilatandosi e contraendosi a seconda delle temperature emotive, quando solleticando il fremito di nuovi approdi sensoriali, quando imbrigliando qualsiasi sussulto nelle tonalità uggiose di un insolito maggio dalle brezze autunnali (“live a rainy day, let your clothes get wet”).

Così, le dieci tracce di Cannibal Dreams si espandono su bordi scenici di certo sentimentalismo synth anni ’80 di matrice anglofona (Stay Together, One Of These Days I’ll Steal Your Heart, South Sunset), muovendosi fra eterei bagliori shoegaze di rimando Spiritualized e Slowdive e vellutate seduzioni dream-gaze alla Beach House, passando attraverso riverberazioni emollienti e atmosfere languide dal retrogusto soul (People, Loving (Each Other) A Bit, Ballad Of The Ghost), fraseggi jangly e luccicanti pennellate melodiche dai riflessi chiaroscurali (Mirror On The Wall, Dahlias), insieme a una profondità timbrica di linee vocali balsamiche, suadenti e dolcemente indolenti che sembrano accompagnare per mano l’enfasi introspettiva della release.

Un gioco di effimere intermittenze tra memorie analogiche e prospettive digitalizzate, attraverso le quali i Flame Parade riescono a canalizzare la propria sensibilità narrativa all’interno di un presente sempre più imprevedibile e sfuggente, dove le paure diventano fantasmi sparklehorsiani e i nostri corpi le loro ombre (“fear becomes a ghost, my body is only a shadow”), mentre sogni e illusioni divorano tutto ciò che è reale, idealizzando la percezione delle relazioni umane (One Of These Days I’ll Steal Your Heart).

Ed allora, non resta che abbandonarsi “al gusto un po’ amaro di cose perdute, di cose lasciate” – come direbbe Gino Paoli – e raccogliersi attorno a quel fuoco che ancora scalda e accorda i legami, cercando di condividere disillusione, malinconia e vulnerabilità in quel perenne divenire che si specchia nel flusso infinito del tempo.

facebook/flameparade

Membri della band:

Marco Zampoli: chitarra, voce
Letizia Bonchi: synth, voce
Mattia Calosci: basso, synth
Francesco Agozzino: chitarra

Tracklist:

1. Stay Together 2. Mirror On The Wall 3. December 4. One Of These Days I’ll Steal Your Heart 5. People 6. Dahlias feat. Matilde Davoli 7. South Sunset 8. Living (Each Other) A Bit 9. Ballad Of The Ghost feat. Dellera 10. This Changes Everything

Credits:

Prodotto da Matilde Davoli & Flame Parade, registrato mixato e masterizzato da Matilde Davoli al Sudestudio di Guagnano (LE), Italia. Tutte le canzoni scritte da Marco Zampoli

Additional musicians:

Roberto Dell’Era (Dellera): basso, voce
Matilde Davoli: synth
Simone Prudenzano: batteria

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