Franz: recensione di Dietro A Ogni Cosa – 17 aprile 2020

Franz

Dietro A Ogni Cosa

PrimalBox

17 aprile 2020

genere: rock cantautorale

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Il 17 aprile 2020, per PrimalBox, è uscito Dietro A Ogni Cosa, primo album ufficiale di Franz.

Franz, al secolo Francesco Riva, è l’autore perfetto di una musica “derivata”. L’artista è infatti un cantautore, un cantante, un compositore classico diplomato al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, un batterista punk rock e un illuso sognatore senza pretese.

Musicalmente, il progetto ci mostra venature e influenze da tutti gli stili appena elencati, partendo da un forte concept classico e d’autore, con tanto di accurati arrangiamenti orchestrali, e arrivando fino al cantautorato di vecchia scuola, alle immagini della canzone Indie italiana e all’ironia del punk più scanzonato.

L’opera d’arte sta nel far coincidere tutti questi mondi, così diversi, all’interno di un’unica grande atmosfera, la quale rende coerente il disco (sempre che un lavoro artistico si possa definire tale) e
univoco il suo intento. Le stesure ricche di archi, fiati e violini lasceranno spazio a musicalità più scarne e vagamente anni ’60 in Fred Astaire e Gli Specchi , ossia le due tracce conclusive del disco, lasciandoci con molta curiosità anche una volta finito l’ascolto.

L’aspetto vocale del progetto risulta molto umano, nel senso più poetico del termine, in quanto con un cantato semplice e diretto e una voce presente ma delicata, riesce a veicolare molte delle emozioni che caratterizzano la vita di tutti i giorni, oltre a stabilire un, solitamente, difficile legame di vicinanza e, in qualche modo, di “appartenenza ” con l’ascoltatore.

I testi di Dietro A Ogni Cosa sono diretti, non scadono mai nell’inutile poetica del “non dire” o nell’assurdità, ma vanno ad adornare le bellezze e le miserie della vita con metafore azzeccate e divertenti, rendendo il prodotto intero, persino, vagamente pop . Tra i temi più toccati ci sono sicuramente l’amore, ad esempio in L’America e Ricordi, ma anche la vita intera, con tutti i suoi turbamenti, cambiamenti e alterazioni nella percezione personale delle cose nella bellissima Dietro A Ogni Cosa, title track dell’album e miglior brano di questo.

Interessantissimo, da questo punto di vista, risulta Il Lungo Addio, terzo pezzo del lavoro, che consiste in una divertente e, allo stesso tempo, nostalgica riflessione sull’aldilà e sulla vita vista “da fuori”, egregiamente interpretata con l’aiuto, al microfono, di Paolo Agrati. La canzone nel suo complesso riporta alla mente alcuni profumi e colori del teatro canzone di Giorgio Gaber, facendo susseguire svariate emozioni nel grande filtro della malinconia.

Insomma, il lavoro di Franz è meritevole, innanzitutto, di un ascolto da capo a coda e, in seguito, di un’accurata ricerca emotiva delle piccole cose che si nascondono in questo e che rendono Dietro A Ogni Cosa un’opera di grande empatia, sensibilità e vita vissuta (e da vivere!).

Alberto Maccagno

TRACKLIST :

1. Settembre

2. L’America

3. Il Lungo Addio

4. Interludio

5. La Canzone Popolare

6. Ricordi

7. Dietro A Ogni Cosa

8. Secondo Interludio

9. Fred Astaire

10. Gli Specchi

FORMAZIONE:

Franz – voce, pianoforte

Federico Donadoni – contrabbasso

Costanza Scanavini – violino primo

Beatrice Marizzoni – violino secondo

Viviana Piazza – clarinetto

Valeria Gariboldi – corno

Giuseppe Bonifacio – tromba

Carlo Fontana – chitarra

Beppe Gagliardi – batteria

Special Guests:

Stefano Iascone: tromba (in L’America, Il Lungo Addio, Fred Astaire, Dietro A Ogni Cosa)

Paolo Agrati – voce narrante (in Il Lungo Addio).

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