Giorgio Canali & Rossofuoco: recensione di Venti

Giorgio Canali & Rossofuoco

Venti

La Tempesta Dischi

4 dicembre 2020

genere: rock alternativo, folk rock, rock cantautorale

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Anticipato dal singolo Morire Perché, il 4 dicembre è uscito Venti, l’ottavo lavoro discografico di Giorgio Canali con i Rossofuoco.

Venti è un doppio album contenente 20 tracce, inserite nella bellissima copertina dallo stile dark di Martina Moretti. A distanza di due anni dal precedente lavoro in studio (Undici Canzoni di Merda Con La Pioggia Dentro), Venti è stato registrato in “smart-working” a causa della pandemia, condizione che non ha compromesso l’ottima riuscita di questo progetto.

Il disco, che porta nel titolo e nel numero delle canzoni questo terribile anno, è puro rock italiano, vitale ed energico. Nonostante le numerose tracce, l’ascolto scorre piacevolmente, a tratti divertente, stimolante e pieno di contaminazioni, ed i testi, lontani dalla banalità, sono un mix sfacciato ed irriverente, linguaggio familiare ai fan di vecchia data.

Quello che affronta Venti è un viaggio distopico che descrive situazioni politico-sociali attuali estremamente negative e incerte, premessa di un futuro a tinte fosche.

La prima tappa di questo cammino è Eravamo Noi, dedicata a una generazione che ha visto il fallimento della prima repubblica, tra vecchie e nuove dittature, e si sente sempre più minacciata dal vuoto che la circonda, dato dalla mancanza di ideali e da speranze disilluse.

Tutt’altra atmosfera quella di Wounded Knee, ballata poetica e malinconica. Non può mancare una canzone d’amore
(Acomepidì): “L’amore ai tempi del terrore, l’amore ai tempi delle epidemie”, che fa bestemmiare, ma di sicuro non è mai noioso e stucchevole.

Diverse sono poi le citazioni e gli omaggi che il cantautore romagnolo ha voluto in questa nuova release. Alcune sono facilmente rintracciabili, altre le spiega lui stesso in una recente intervista. Troverete De Andrè (Morire Perché), il combat rock dei Clash (Inutile e Irrilevante) e il punk dei Gun Club, nell’ottava traccia Raptus.

Un omaggio a Mark Lanegan in Vodka Per Lo Spirito Santo, canzone che descrive un uomo ruvido e spigoloso, il quale, in fondo, desidera ancora un abbraccio e un minimo di contatto umano. In questo cammino, fatto di quei ricordi e di quella musica che hanno influenzato in primis Giorgio Canali, non può mancare una dedica al menestrello del rock Bob Dylan (Rotolacampo).

Delle atmosfere “dylaniane”, Venti possiede lo spirito forte, ribelle e anticonformista: rifiuta gli ideali “inscatolati” di una generazione che li ricorda in giorni prestabiliti, come fossero date di scadenza. Sottolinea che, oltre la pandemia, ci sono diverse problematiche da affrontare, dalle quali
abbiamo distolto lo sguardo. E’ difficile rimanere indifferenti di fronte a testi così crudi ed efficaci, intrisi di frustrazione e desiderio di libertà.

Canzoni intime e sincere, dirette e liberatorie. Giorgio Canali, con la sua voce rauca e tagliente, arriva dritto al cuore. I Rossofuoco, in grande spolvero, ce lo fanno battere forte. Venti è un numero, il simbolo di un anno lungo un secolo che ha segnato tutti noi.

L’album Venti può diventare il nostro talismano, con cui affrontare con coraggio ciò che verrà, allontanando le nostre paure.

Tracklist:

1. Eravamo Noi

2. Morire Perchè

3. Nell’ Aria

4. Inutile e Irrilevante

5. Wounded Knee

6. Tre Grammi e Qualcosa per Litro

7. Acomepidì

8. Raptus

9. Circondati

10. Meteo in Cinque Quarti

11. Vodka per lo Spirito Santo

12. Dodici

13. Canzone Sdrucciola

14. Viene Avanti Fischiando

15. Come Quando Non Piove Più

16. Requiem per i Gatti Neri

17. CDM (te la devo)

18. Cartoline Nere

19. Proiettili d’ Argento

20. Rotolacampo

Membri della band:

Giorgio Canali: voce, chitarra, tastiere, armonica

Marco Greco: basso

Luca Martelli: batteria, voce, percussioni

Stewie Dal Col: chitarra, pianoforte

Andrea Ruggiero: violino

Art Work : Martina Moretti

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