Dancemalora
Dancemalora
Overdub Recordings
27 ottobre 2021
genere: alt-rock, math, noise, spoken word, prog rock, synth wave
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Recensione a cura di Andrea Musumeci
In attività dal 2015, la band alt-rock siciliana Dancemalora manda alle stampe il suo primo album omonimo, edito per Overdub Recordings e anticipato dall’uscita dei singoli Verso Ai Versi e Berlino.
Già in questo esordio discografico, il quartetto catanese Dancemalora – composto da Alberto Finocchiaro (chitarra, voce e laptop), Orazio Condorelli (voce), Daniele Lo Re (basso) e Ence Fedele (tastiere, synth) Marco Galati (batteria) – dimostra di avere idee chiare e un’identità ben strutturata, radunando sotto lo stesso tetto una sorta di crasi tra le diverse influenze stilistiche dei vari componenti, sulla base di un progetto di sana avversione verso le scorciatoie commerciali del music business e del cosiddetto successo ad ogni costo.
Convogliando anima elettronica e anima rock all’interno delle otto tracce che compongono la release – facendosi soundtrack dell’alienazione urbana e delle nuove forme di incomunicabilità di cui si nutre la contemporaneità – i Dancemalora definiscono quello che il loro mosaico artigianale e concettuale, dosando equamente tensione e quiete, tangibile e illusorietà, finendo per confondere i due versanti speculari, come spesso accade nelle distorsioni culturali e anamorfiche del presente.
Configurando un linguaggio testuale che, fungendo da filo conduttore, si rifà a quel paradigma narrativo ascrivibile al malinconico e abrasivo spoken word dei Massimo Volume, il collettivo etneo punta ad assemblare e manipolare quel ventaglio di registri sonori retrò aderenti all’ampio universo dell’alternative rock, riuscendo a bilanciare le proprie risorse sperimentali, quando con slancio febbrile, quando in chiave contemplativa.
Un flusso ibrido che oscilla tra riflessione e veemenza, tra sogno e realtà, dove si amalgamano l’incedere circolare e screziato di metriche noise e psych-math, le ruvide e robuste accordature del post-grunge, le ritmiche sincopate del prog rock e le vitree escoriazioni del post-rock, alternando il tutto a momenti umorali più densi e meditativi, a tratti quasi noir, che si materializzano nelle dilatazioni atmosferiche create dai sintetizzatori, a cui si aggiungono echi di pulsante new wave ed enigmatiche cadenze carpenteriane.
Il concept tematico dell’album si raffigura in un impervio viaggio introspettivo di ulissiana memoria, alla volta di una riscoperta interiore che passa attraverso le grandi dualità in conflitto, gli eterni contrasti, le antiche contraddizioni e l’equazione simbiotica e al contempo polarizzante tra l’essere umano e la sua natura primordiale.
I Dancemalora affrontano le dipendenze emotive riconducibili a quel perenne malessere di fondo che destabilizza le nostre esistenze, andando a coinvolgere il singolo individuo nel momento in cui si trova a relazionarsi con l’esterno e col suo passato: testi che nascono da un’analisi autobiografica, da una quota del proprio vissuto, da quelle scelte legate a un filo sottile, a un bivio di frontiera tra le certezze di un percorso di vita compiacente al conformismo e la dolorosa via della rinuncia, muovendosi tra inevitabili rapporti in bilico, separazioni, solitudine, demoni interiori, vuoti incolmabili e quei frammenti sbiaditi di vecchi ricordi.
Racchiudendo, quindi, sottoforma di metafora, una sommatoria di deja vù e stati d’animo, ecco emergere una forte connessione di impronte sonore e rievocazioni epidermiche ed estetiche, risucchiate da quel suggestivo richiamo che solo un microcosmo magico come la città di Berlino, quale simbolo di confine tra culture diverse e opposte, riesce ad esercitare sull’immaginario collettivo.
Quello messo in atto dai Dancemalora, dunque, è un pensare fuori da schemi preconfezionati, il tentativo riuscito di assecondare una propensione artistica trasversale artistica, con la speranza di congedare la persecuzione dei rimpianti ed abbracciare una differente percezione, recuperando, di fatto, una condizione mentale aperta a nuove opportunità e conseguenti potenzialità.
Membri della band:
Alberto Finocchiaro: chitarra, voce e laptop
Orazio Condorelli: voce
Daniele Lo Re: basso
Ence Fedele: tastiere, synth
Marco Galati: batteria
Tracklist:
1. Verso Ai Versi
2. Golia
3. Greta
4. Il Pescecane
5. Berlino
6. Blu
7. Accanto a Te
8. Solo Tu
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