Hellcowboys: recensione di Mondo Bastardo

Hellcowboys

Mondo Bastardo

Hellbones Records

14 ottobre 2019

genere: thrash metal, groove metal, sludge, southern

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Gli Hellcowboys, gruppo nato a Roma dalle ceneri di una precedente formazione chiamata Carton, a tre anni dall’esordio discografico, tornano con il loro secondo album intitolato Mondo Bastardo, edito il 14 ottobre 2019 per l’etichetta romana Hellbones Records.

Il quartetto capitolino, sin dalla scelta del nome e dalla opener title-track (impossibile non pensare a Cowboys From Hell), sprigiona ed enfatizza tutta la sua forza espressiva dinamitarda e travolgente (immaginate un orso grizzly che si scaglia contro un gruppetto di trappers ricoperti di miele) attraverso nove tracce inedite, energiche e accattivanti, influenzate abbastanza chiaramente dal sound thrash metal seminale di metà anni Ottanta sponda Bay Area californiana.

Con questa nuova release, della durata di quasi quaranta minuti, gli Hellcowboys flirtano con le sonorità southern dei Lynyrd Skynyrd (Southern Journey) e le svisate hard blues dei Corrosion Of Conformity, per poi concedersi carnalmente al groove metal ruvido e rabbioso dei texani Pantera; band che negli anni Novanta ha tenuto in vita e riscritto le coordinate del genere thrash metal quando l’intero “movimento” sembrava essere sprofondato in uno stato di coma terminale, causa anche l’esplosione commerciale della scena grunge.

Il Mondo Bastardo degli Hellcowboys è un luogo inabitabile, sprofondato nell’abisso della sua disumanizzazione; un pianeta malato e corroso dalle psicosi collettive (Psychosis), dall’ipocrisia (Mr Hypocrisy) e dalle ingiustizie (Injustice For All). Un mondo che sanguina (come raffigurato nell’artwork) ed esplode sulle ritmiche martellanti da “headbanging festival” di Sick And Broken, Head Up e la finale Fight For Life.

Il secondo disco degli Hellcowboys rifiuta ogni compromesso con le tendenze musicali contemporanee e profuma intensamente di nostalgico revival: se da un lato può apparire come una performance eccessivamente manierista, dall’altro mostra la capacità da parte della band di saper manipolare la materia classica del thrash metal, rivestendo quella formula sanguigna, incisiva e anthemica con tematiche di stretta attualità e suoni moderni.

Insomma, un progetto che risveglia istinti primordiali e che riabbracciamo come un “vecchio amico” che non vediamo da tanti anni.

Membri della band:

Cristiano ‘Comaante’ Iacovazzo: voce

Andrea ‘Andrixxx’ Valentino: chitarra

Stefano ‘Stfn Steele’ Ferramola: basso

Alessandro ‘Daf’ Di Filippo: batteria

Tracklist:

1. Mondo Bastardo

2. Psychosis

3. Immeritocracy

4. Injustice For All

5. Mr Hypocrisy

6. Sick And Broken

7. Southern Journey

8. Head Up

9. Fight For Life

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