Jack Bellezza: recensione di Fede / Violet: recensione di Biscotti

Jack Bellezza: Fede (EP)

(R)esisto

9 maggio 2025

Violet: Biscotti (EP)

Alka Record Label

16 maggio 2025

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Nel nuovo cantautorato italiano, due debutti si fanno notare per il tono confidenziale e malinconico: Fede di Jack Bellezza e Biscotti di Violet. Entrambi, prodotti da Michele Guberti e Massimiliano Lambertini al Magiari Studio di Ferrara, condividono l’urgenza di descrivere fragilità caratteriali e stati d’animo sfuggenti del vivere quotidiano. Mescolando suggestioni vintage e scrittura dell’attualità, i due artisti si inseriscono nel solco dell’it-pop più intimo e narrativo, vicino al sentire delle nuove generazioni.

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Jack Bellezza: Fede

Fede, l’EP di debutto di Jack Bellezza (pseudonimo di Jacopo Bellezza), edito per (R)esisto Distribuzione, racconta il senso di smarrimento e la tensione esistenziale tipica della generazione post-ventenne, e lo fa attraverso un linguaggio che mescola il biografico all’autobiografico. In Attori, ad esempio, scrive: “Ma chi ci guarda se parliamo piano, se non recitiamo, se sbagliamo battute?”, affrontando uno dei temi principali della release: la performance sociale, il peso delle aspettative e il dover vivere come se si fosse costantemente sotto i riflettori. In questa dimensione, Jack si appella a quel concetto di fede che per molti rappresenta un salvagente: “Vorrei avere più fede, per stare a galla quando affondo nei miei giorni peggiori”.

Se da un lato la copertina di Fede richiama la classicità michelangiolesca de La Creazione di Adamo, con Jack Bellezza e Dio ritratti mentre si sfiorano i calici in un ipotetico brindisi, dall’altro si apre alla cultura contemporanea di immagini urbane, rievocando l’estetica provocatoria della street-art alla Banksy.

La sua proposta si inserisce pienamente nell’ambito dell’it-pop, seguendo la scia di Calcutta, Coez e Fulminacci e riprendendo le sfumature autoriali di Andrea Laszlo De Simone. L’EP si muove musicalmente tra beat elettronici discreti, synth atmosferici, arpeggi acustici dai toni chiaroscurali e melodie che si adagiano su un cantato parlato simile a quello di Gazzelle, il tutto avvolto da una patina retrò ascrivibile alla canzone d’autore italiana degli anni ’70.

Jack adotta uno stile diretto ma poetico, in equilibrio tra dolcezza e disincanto, per raccontare esperienze personali che assumono un valore più ampio e si orientano verso un sentimento collettivo, con l’invito a riconoscere la bellezza anche nei momenti più difficili.

Tracklist: 1. Attori 2. La Leggenda Del Marinaio 3. Fede 4. Il Vagabondo 5. Battiti

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Violet: Biscotti

Biscotti, l’EP di debutto di Violet, pubblicato da Alka Record Label, si muove in un territorio intimo e riflessivo, dando voce a un’anima malinconica e profondamente introspettiva: un vero e proprio diario casalingo.

L’artista anconetano si ritrova immerso nella natura, lontano dal rumore del mondo. La solitudine diventa uno spazio sicuro, dove raccogliere pensieri e fragilità. Il titolo Biscotti, dal sapore domestico e affettivo, crea un contrasto evocativo con l’ampiezza dello scenario che lo circonda: un dualismo tra interiorità e ciò che è fuori.

Ogni brano è come una polaroid sbiadita, ma carica di significato e capace di rintracciare ricordi profondi. In Arsenico Violet canta: “Come l’arsenico in cucina, resti sul fondo di ogni mia mattina”. Una frase che intreccia quotidianità e tossicità emotiva, sospesa tra disincanto e dolore. Come ha raccontato lui stesso: “Arsenico è nato dalla necessità di dare voce a quello che non sono mai riuscito a dire. È un disco che profuma di nostalgia, di sere al pianoforte, di verità che fanno male ma che, alla fine, liberano”.

La titletrack è forse la più rappresentativa: “Li ho fatti per sentirmi bene, ma non mi hanno curato”, confessa Violet, trasformando il gesto del preparare biscotti in una sorta di auto-terapia. Il cantautore scommette su un sound intimo, vellutato, intriso di malinconia: un incontro tra paesaggi folk-ambient, declinazioni R&B e trame elettroniche leggere, sorrette da beat morbidi in stile bedroom-pop. Il risultato è un ascolto emotivamente intenso, che rimanda a nomi noti dell’indie-pop italiano come Franco126, Giorgio Poi e soprattutto Calcutta.

Tracklist: 1. Biscotti 2. Cucina 3. Se Potessi 4. Salvagente 5. Arsenico

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Conclusione:

Entrambi gli EP nascono dal bisogno di raccontarsi, seguendo un flusso di pensieri che a volte arriva spontaneamente, altre volte va cercato. Fede di Jack Bellezza e Biscotti di Violet, nonostante un’identità ancora in costruzione e l’evidente comfort zone di riferimento, sono due debutti che lasciano intravedere – in prospettiva – la possibilità di evolversi verso una voce più personale e compiuta.

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