Luca Worm: recensione di Now

Luca Worm

Now

Autoproduzione

15 dicembre 2020

genere: alternative rock, hard rock, rock d’autore, afro-beat, funk, grunge, blues, guitar hero

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Dopo aver vinto nel 2017 il premio di “Best Guitarist of the Year” al Tour Music Fest e con alle spalle la recente esperienza “animatronica” insieme a Luca Ferrari dei Verdena, Luca Terzi, in arte Luca Worm, presenta il suo esordio discografico autoprodotto con la pubblicazione dell’album Now, edito il 15 dicembre scorso ed anticipato dall’uscita del videoclip di My Example.

L’iper-virtuoso della sei corde Luca Worm, forte del sodalizio artistico con Cristian Negrini al basso e Mauro Ferretti alla batteria, realizza 12 tracce inedite in un coinvolgente crossover di generi: si va dalle cavalcate hard rock al sentimento viscerale per il blues, dalle partiture frizzantine e suadenti del funk, dello swing, del boogie e del soul al percussionismo afro-beat, fino a raggiungere le pulsazioni frenetiche del prog misto math rock e l’energia dell’alternative rock ’90s.

Alternando da una parte pezzi cantati in italiano, dagli amabili contenuti pessimisti (La Sottile Linea Orizzontale, Il Piacere Di Vivere Male, Anime Nel Vento), e dall’altra brani totalmente votati al funambolismo strumentale, il musicista bergamasco lascia che sia il timbro della sua chitarra a cantare le canzoni, in quello che è da considerarsi come vero e proprio tributo a questo strumento ormai iconico nell’immaginario collettivo dei vecchi sostenitori del rock.

Come già anticipato sopra, il songwriting di Now si impregna fino al midollo di una nostalgica vena bluesy e di allucinanti sgroppate hard rock: Luca Worm ripercorre, sull’onda dell’alieno surfista, la lezione genetica, ortodossa e barocca dell’accademia “guitar hero”, sfoggiando un tour de force di riff chitarristici fatti di acciaio cromato e miele, assoli sparati a velocità supersonica, tapping ed effetti camaleontici, cascate di note fluide, acrobatiche e arabeggianti (Radio Ouija), che l’artista riesce ad alternare a ballate riflessive, melodiche, intimiste e sognanti, equilibrando ricercatezza e orecchiabilità in punta di plettro.

Il power trio bergamasco mette in mostra, dunque, un invidiabile eclettismo stilistico ed un prezioso libertinismo espressivo, sfidando il mellifluo trend discografico della contemporaneità con un’opera dal sound vintage e sanguigno, rilasciando a briglie sciolte quel linguaggio autocelebrativo, egocentrico e magniloquente del classic rock seventies ed il tecnicismo opulente ed epico del rock metal anni ’80, facendo così una specie di regalo ai fanatici retromani del rock virtuoso.

Nei suoi testi (eccezion fatta per Little Daisy, scritto da Gianpiero Liuzzi), Luca Terzi racconta il rimpianto del passato e l’angosciosa incertezza del futuro; di come sia facile inciampare nella linea orizzontale delle derive relazionali e di quanto sia difficile districarsi nel perimetro spazio-tempo del presente, quello dell’ora e adesso.

Un essere umano, sempre più in distonia con l’ambiente circostante, che ha gradualmente rifiutato qualsiasi identità spirituale e che rincorre in loop la ripetizione della storia, provando rammarico per la spensieratezza d’una volta, per quelle stazioni radio che oggi non ci sono più e per il sistematico fallimento dei suoi sogni.

Quella di Luca Worm si avvicina, per certi versi, alla percezione filosofica e tormentata petrarchesca, dove ogni elemento si spende come metafora meditativa in bilico tra la vita che fugge e la morte che incalza, nell’attesa delle traiettorie imprevedibili di quel vento che, da sempre, ispira i nostri cambiamenti.

Nel frattempo, illudendoci che una nuova corrente emozionale ci possa teletrasportare verso orizzonti più favorevoli, ci rassegniamo al fatto di convivere con l’unica cosa certa che, per il momento, pare esserci stata concessa: ovvero, “il piacere di vivere male”.

Membri della band:

Luca Worm: chitarra elettrica, chitarra acustica, voce

Cristian Negrini: basso elettrico

Mauro Ferretti: batteria e percussioni

Musiche e testi: Luca Terzi, eccetto Little Daisy scritto da Gianpiero Liuzzi

Tracklist:

1. The Way You Love

2. My Example

3. La Sottile Linea Orizzontale

4. Cheers!

5. Anime Nel Vento

6. Stands With A Fist

7. Nowhere

8. Il Piacere Di Vivere Male

9. It’ll Still Be Here

10. I Can Ride With The Wind

11. Little Daisy

12. Radio Ouija

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