Mått Mūn: recensione di Lux

Mått Mūn

Lux

Beautiful Losers

22 luglio 2022

genere: elettronica, synth-wave, beats, dream-wave, synth-rock

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Lux

A distanza di tre anni dall’esordio con Cosmography, il cantautore veneziano Mattia Menegazzo in arte Mått Mūn manda alle stampe il suo secondo lavoro in studio intitolato Lux, edito (nuovamente) per l’etichetta Beautiful Losers del producer Andrea Liuzza e anticipato dall’uscita dei singoli Iridescent e Soulprism.


Coniugando passione per l’astronomia e amore per la musica elettronica, Mått Mūn (Mūn significa luna in giapponese) continua a promuovere il suo credo compositivo, a stimolare il suo animo sognante, attraverso un impulso di ricerca interiore che si adorna di tonalità malinconiche e agrodolci, ma al contempo cariche di energia positiva e luminosa, e per mezzo di suoni e atmosfere oniriche dal gusto retrò, che da un lato si consegnano alla nostalgia elettro-wave dei cosiddetti “eighties”, e dall’altro si affacciano su quell’affascinante mistero che coinvolge le profondità cosmiche dell’universo, stuzzicando fantasie notturne e sfiorando addirittura interpretazioni divine, nell’intento di connettere, reciprocamente, sfera celeste e terrestre.

Dieci tracce a tema interstellare, intrise di poetica notturna ed echi romantici, che sembrano invitarci a spostare lo sguardo dal basso dei nostri schermi digitali verso l’alto, per contemplare lo spettacolo naturale dello spazio, delle costellazioni. Come se quel prisma raffigurato in copertina rappresentasse una sorta di portale magico, attraverso il quale è ancora possibile immaginare l’evoluzione del rapporto simbiotico tra essere umano e il cosmo a cui appartiene.

Contando sui featuring vocali del compagno di etichetta Andrea Liuzza aka Are You Real?, nel brano Soulprism, della giovane cantautrice genovese Lauretta Grechi Galeno aka Emilya ndMe in Red Shift e di Sara Barina aka Isevril in Neon Dreams, Mått Mūn si lascia cullare e accarezzare dalle onde remote ed emozionali del passato, proiettandosi verso l’osservazione delle stelle, dei simbolismi che ne derivano e che si manifestano con esse, sfruttando la fertilità rassicurante dei tempi andati per compensare l’aridità culturale dell’attualità e le prospettive di un futuro dai contorni sempre più incerti.

Relativamente all’aspetto strumentale, Lux si presenta sotto forma di danza astrale che fluttua tra tappeti sintetici dal mood depechemodiano e ashcroftiano di Song For A Lover (ad esempio), ambientazioni incantate infarcite di EDM e sonorità radio-catchy di rimando Imagine Dragons e Thirty Seconds to Mars, mescolando il calore della componente umana alla freddezza delle macchine.

Effetti iridescenti e lampi di luce di neon si muovono all’interno di un campo visivo fatto di vaporose armonie elettro-beat debitrici di certo synth ottantiano, incalzanti palpitazioni elettrificate di lezione new wave, spirali darkeggianti e rievocando ritmi ballabili da dancefloor anni ’80.

Proprio guardando allo spazio come nuova frontiera autorale e tematica, Mått Mūn racchiude il suo cosmo artistico e individuale nella magnifica illusione di Lux, insieme a quel desiderio di ritrovare equilibrio nei contrasti e serenità nella forza della condivisione, tenendosi per mano con la persona amata, chiudendo gli occhi e immaginando nuovi cieli e nuove stelle.

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Credits:

Scritto da Mattia Menegazzo

Arrangiato e mixato da Andrea Liuzza

Tracklist:

1. Divine

2. Iridescent

3. Red Shift (feat. Emilya ndMe)

4. Waves

5. Soulprism (feat. Are You Real?)

6. Neon Dreams (feat. Isevril)

7. Lux Lucis

8. The Incredibile Life Of An Ion

9. Like A Sunflare

9. Cosmic Kiss

Matt mun

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