Moonmine: recensione di free.pop

Moonmine

free.pop

autoproduzione (in the wood records)

18 aprile 2023

genere: psichedelia rock, elettronica, soul funk, R&B, folk, prog, disco funk, piano ballad, acustica

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Proseguendo con dedizione su una linea di lavoro totalmente indipendente, fai-da-te, dalle idee all’artwork, dalla produzione audio-video al management, fino all’esecuzione dal vivo come one-man-band, il cantautore e polistrumentista Lorenzo Ciavola in arte Moonmine, dopo aver pubblicato i due EP Private Conversations e My Revolution, continua ad alimentare il suo percorso di crescita e ad esplorare le proprie possibilità e potenzialità di composizione, mandando alle stampe il suo primo full-lenght homemade intitolato free.pop, anticipato dall’uscita dei singoli A Song For All, A Dio e Drink All Day.

Musica che nasce da altra musica, dal proprio home-studio di Latina, dall’urgenza espressiva di intraprendere un percorso di ricerca introspettiva e di confrontarsi con le controverse dinamiche del mondo esterno. Questa è la visione bidimensionale che emerge dall’ascolto di free.pop; un progetto in sospensione tra fantasia e concretezza, tra frenesia e catarsi, con il quale Moonmine – inseguendo l’ottica di un’autenticità identitaria e alternando liriche in inglese e italiano – manifesta modi, coordinate e sostanza di una scrittura più consapevole dei propri mezzi.

Una visione di raccordo tra le frizzanti modulazioni della black music, la tradizione melodica e più sperimentale del cantautorato nostrano ed intelaiature sintetiche dal morbido tocco baroc-prog anni ’70; un compendio armonico e coeso che guarda in ampiezza a un linguaggio di elegante fattura folk & funk, puntellato a sua volta dalla lucentezza jingle-jangle di chitarre acustiche (elettrificate lo stretto necessario a renderne più brillanti le scie) e da struggenti quanto fiabesche ballate piano-voce.

Così, nuotando nel mare sconfinato della contaminazione, lontano dai comodi approdi del mainstream nostrano e dagli effimeri consensi della comunicazione social, Moonmine si spinge oltre la soglia del razionale, oltre la pigrizia culturale dei nostri giorni, oltre le barriere monodimensionali del tempo, quasi a voler rivendicare un’idea pseudo hippie di popular music, libera da logiche consumistiche e da costrizioni stilistiche.

Le tredici tracce di free.pop, proiettando stati d’animo contrastanti come rabbia e comprensione, disegnano affreschi cristallini, agrodolci e teneramente malinconici, che filtrano attraverso certo folk-country bucolico dal taglio vintage: un crossover dove flutti prog-spacey si infrangono sul bordo di un funk sintetico dai battiti tribali, intrecciando ritmiche minimali e ambientazioni di floydiana e beatlesiana memoria, mentre pensieri e riflessioni si riverberano nell’incedere disarmante e carezzevole di atmosfere magiche di pianoforte e tastiera.

Con una versatile delicatezza timbrica da navigato folk-singer, quasi a voler attenuare l’inquietudine della contemporaneità con una pennellata naïf di color rosa pastello, Lorenzo Ciavola focalizza tutto il suo fervore tematico sul desiderio di tornare a sognare un mondo pieno d’amore (“everything should be thought and done with full of love”, “I just need a world of lovers”), rimproverando – non senza un pizzico di controllata retorica – la criticità etica dei rapporti interpersonali, la follia della guerra (War Is Over), l’alienazione e le distanze generate dall’era di internet (“shut down, I want to see you burning that phone”), e infine la solitudine di un essere umano tutt’oggi incline a consegnarsi totalmente al giudizio di qualche dio (A Dio) e, di conseguenza, a credere ancora in chissà quale salvezza dell’anima dopo la morte (“ma tu vorrai ora che io consegni corpo e anima proprio al tuo dio, buio, freddo, vuoto, eternità, cosa credi ci sarà”), assecondando l’illusione di una sofferenza terrena più sopportabile.

Se nel mondo pre-moderno la natura relazionale dello spazio era circoscritta a una imprescindibile presenza fisica, la modernità, grazie all’espansione delle intelligenze artificiali, ha rimosso ogni genere di confine materiale, rendendolo evanescente e impalpabile, a favore di uno sviluppo interattivo più fluido e senza limiti di superficie.

In questa attualità ormai risucchiata dalle aberrazioni virtuali delle nuove tecnologie e dalla giostra iperattiva delle nostre esistenze, c’è invece chi, come Moonmine, sceglie coscientemente di ritrovare la quadratura di un cerchio intimista, cercando di rallentare il ritmo, di riappropriarsi del proprio tempo per tornare a respirare e scrutarsi dentro (“non ho tempo per guardare dentro me, ma che pessima abitudine… ma le notti malate se ne volano, e non ho quello che vorrei”), nel desiderio di seminare la quotidianità di nuove esperienze, con nuove opportunità di protesta, seguendo semplicemente ciò che è giusto per sé stesso, per sentirsi vivo e felice (“arriverderci è il pensiero che ora mi riscopro vivo”).

Pertanto, rassegnati agli echi remoti della nostalgia e ad una percezione di futuro sempre più incerta, inganniamo le attese nelle nostre stanze, nei nostri cuori, nelle nostre teste (“alone this time I fight this battle, alone”), nelle nostre finestre digitali, nelle nostre bolle autoreferenziali che brillano di vanità, contando i rimpianti, le finte abilità e le fallaci contraddizioni di un presente sempre più prosaico e cosparso di macerie emotive, in cui è sempre meno facile ritagliarsi angoli di bellezza. D’altronde, i tempi cambiano, le nostre strade prima o poi invecchiano – come direbbe Bob Dylan – ed è sempre più difficile trovare una canzone che metta d’accordo tutti. “I can’t find today a song for all”.

moonmine.bandcamp/free-pop

facebook/moonminemusic

Credits:

Tutte le canzoni sono state scritte, arrangiate, registrate, cantate, eseguite, prodotte da Lorenzo Ciavola. L’immagine di copertina è l’opera “Chiedimi Perché”, a cura di Lorenzo Ciavola, come le altre immagini o foto all’interno del booklet.

Tracklist:

1. Full Love 2. A Dio 3. Drink All Day 4. A Song For All (pt. 1, 2 & 3) 5. Water 6. Girotondo 7. I Just Need 8. War Is Over 9. In The Dark 10. Non Mi Diverto Mai 11. Funck 12. Non Ho Tempo 13. Goodbye Arrivederci

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