Di Cioccio & Campanelli: recensione di The Last Odissey

Paolo Di Cioccio – Pino Campanelli

The Last Odyssey

Aventino Music

22 gennaio 2021

genere: elettronica, krautrock

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Recensione a cura di Luca Paisiello

Paolo Di Cioccio e Pino Campanelli firmano The Last Odyssey, ricordando Florian Schneider dei Kraftwerk, deceduto lo scorso anno dopo aver lottato a lungo contro il cancro.

Il duo nasce dalla fusione dei loro stili sulla musica classica (l’oboista Di Ciocco) e DJ old school (Campanelli) e ha lavorato già da tempo insieme nel progetto elettronico denominato Le Borg. Con questo binomio ora presentano un album di dieci brani intrisi di questo genere musicale, completamente strumentale.

“Abbiamo voluto omaggiare la sperimentazione dell’analogico con la ricerca del lirismo nel digitale, attraverso continui richiami concettuali quali l’assenza di testi (a voler richiamare il fascino degli instrumentals hits degli anni ‘60), la contenuta durata dei brani (un omaggio ai 45 giri) ed attraverso i titoli”, spiegano nella loro cartella stampa. Infatti Zauberspiegel prende il nome da uno dei primi televisori apparsi negli anni 50, e quasi tutti gli altri brani richiamano terminologie usate nell’analogico come nel digitale.

Tra trame moderate in down tempo e piccole colonne sonore cinematografiche, Di Ciocco e Campanelli costruiscono brani lineari arrangiati con suoni di elettronica, deep groove e techno che spaziano tra Kraftwerk e Depeche Mode, proiettando l’ascoltatore in un viaggio mentale evocativo.

Sono dieci passaggi sonori che si muovono morbidi, manipolati da melodie fumanti d’atmosfera, montate su battiti elettronici, ripercorrendo le origini della celebre band teutonica. Troviamo lievi sperimentazioni e una punta di industrial nelle tracce elaborate attraverso gli strumenti digitali, sintetizzatori Doepfer, utilizzando una console Pioneer XDJ-R1.

L’ultimo brano, quello che dà il titolo al disco, è The Last Odissey, tributo all’artista scomparso di cui abbiamo accennato a inizio recensione. Un album per gli amanti del genere krautrock che vogliono lasciarsi trasportare dall’ascolto di sprazzi di cultura electro, industrial e techno.

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