Stilema: recensione di Utopia

Stilema

Utopia

Hellbones Records

24 luglio 2020

genere: heavy metal, progressive folk metal, epic metal, symphonic metal

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Dopo l’autoproduzione del primo EP Ithaka nel 2017, gli Stilema, formazione laziale dal marcato background folk cantautorale acustico di matrice irlandese, hanno mandato alle stampe il loro primo full-length intitolato Utopia, edito lo scorso 24 luglio per l’etichetta romana Hellbones Records ed anticipato dall’uscita del video di Tra Leggenda E Realtà.

Un comeback discografico con il quale il quintetto capitolino, all’indomani di diversi cambi di line-up e del lockdown pandemico, ha dimostrato più accuratezza nella qualità della produzione rispetto alle precedenti pubblicazioni ed è riuscito a ristrutturare e indurire il proprio spartito compositivo e sperimentale (pur mantenendo quelle radici folk primigenie legate all’utilizzo di strumenti popolari) a favore di un più ampio spettro di contaminazioni sonore che, assecondando maggiormente i gusti musicali dei vari componenti della band, convergono nelle frequenze più pesanti del genere heavy metal classico e dei suoi sottogeneri più estremi (ispirato a nomi tutelari quali Iron Maiden, Blind Guardian, Helloween, Il Mägo di Oz, Skyclad, Rhapsody).

C’è spazio anche per incursioni soniche nel progressive rock settantiano, nell’immaginario folk di stampo medievale e nelle atmosfere epiche, gotiche e sinfoniche della tradizione folk nordeuropea, il tutto espresso con una una metrica testuale in lingua italiana e con una varietà di stili vocali, che vanno dal brutale growling ad estensioni pulite e liriche.

Gli Stilema di Gianni Izzo, anche nelle otto tracce inedite di questa nuova release, cavalcano l’onda emotiva delle tematiche fantasy, come metafore rivelatrici di significati più profondi e come sguardo sulla contemporaneità, proiettando l’ascoltatore in una dimensione cosmica fatta di simbolismi (come raffigurato nell’artwork), attraverso un linguaggio visivo permeato da atmosfere disincantate e malinconiche che hanno come protagonista principale l’essere umano moderno, con le sue derive morali, la difficoltà nel distinguere ciò che è leggenda da ciò che è reale ed il suo rapporto simbiotico e dicotomico con il concetto di utopia.

L’utopia come l’orizzonte che, nonostante i nostri passi per avvicinarci ad esso, si sposta sempre un po’ più in là, diventando irraggiungibile.

Quindi, a che serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare. Come disse il maestro Eduardo Galeano.

Membri della band:

Gianni Izzo: voce, chitarra acustica

Federico Mari: chitarre

Francesco Frenk Pastore: basso, tastiere

Domenico Pastore: batteria

Wiktoria Denkiewicz: violino, voce

Tracklist:

1. Il Volo Eterno

2. Tra Leggende E Realtà (Between Legends And Reality)

3. Ophelia

4. Mondi Paralleli (Parallel Worlds)

5. Da Qui Non Si Passerà (You Won’t Walk Here)

6. Anacrucis

7. Utopia

8. Armonie (Harmonies)

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