Year Of Taurus: recensione di Topsoils

Year of Taurus

Topsoils

Astral Concrete

15 gennaio 2021

genere: psych, post-rock, shoegaze

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Il 15 gennaio è uscito Topsoils, album d’esordio di Year of Taurus, progetto solista del musicista abruzzese Matteo Dossena, già compositore, cantante e chitarrista della band pescarese Sherpa.

Edito per l’etichetta indipendente italiana Astral Concrete, Topsoils è una raccolta di brani composti tra il 2011 e il 2020, dapprima riposti nel cassetto e successivamente recuperati e rivisitati, approfittando della reclusione per il lockdown tra marzo e maggio 2020.

Quello di Matteo Dossena è un restyling folk-acustico di materia sonora malleabile come terriccio fertile di zeusiana memoria, spoglia di ogni ridondante sovrastruttura muscolare e sensibile al cambiamento delle umane condizioni: una sorta di musico-terapia della psiche che, dopo aver scavato tra le sponde aride del Tigri e l’Eufrate, trova rifugio nelle colline brulle della Magna Grecia, per poi tuffarsi in un immaginifico caleidoscopio sydbarrettiano dai molteplici, luccicanti ed incontaminati riflessi acustici, stemperati in orizzonti introspettivi dalle sfumature impalpabili, sfuggenti e ingannevoli come il tempo.

Per la stesura delle otto tracce che compongono la release, Matteo Dossena si è avvalso della collaborazione di ospiti d’eccezione: Caterina Vignoni e Michele Tobia in qualità di vocalist addizionali su Topsoils e Piedi Nel Lago, ed i vecchi compagni di viaggio Sherpa Franz Cardone e Giuseppe Sericola, rispettivamente basso e batteria nella maggior parte dei brani (Wise Woman, Fever, Quando Ero Giovane, Linesight, Porta Capre, Tethered Alla Luna). Non ultimo il contributo del collettivo Coito Negato per la realizzazione dell’artwork.

L’opera prende vita sottoforma di bagliori strumentali in chiaroscuro e liquidità blues-acida dal potere distensivo e affabulatorio, che affondano le proprie radici nelle acque setose dei laghi spirituali orientali e scivolano via come olii di glicerina, in un immaginario sonico dove confluiscono e si incontrano magnetismo cosmico, romanticismo kraut, strutture mantriche arabescate, percussivismo speziato e vocalità eteree.

Un mix di elementi eterogenei che conferisce ampiezza alla raffinata ricerca artigianale e stilistica di Matteo Dossena aka Year Of Taurus, andando a modellare e dilatare dimensioni ultraterrene con l’obiettivo nobile di raggiungere l’apice di una affascinante esperienza catartica dell’anima.

Topsoils si configura, dunque, come un universo parallelo che non risponde alle leggi frenetiche della mondanità, ma si distacca da quest’ultima isolandosi dietro un’intercapedine spazio-temporale in cui tutto è rallentato ed avvolto da un mantello sciamanico fatto di atmosfere sature, intime, ovattate, disincantate ed ipnotiche.

Tracklist:

1. Topsoils

2. Wise Woman

3. Fever,When I Was Young

4. Linesight

5. Gate Goats

6. Tethered To The Moon

7. Daddy

8. Piedi nel lago

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