Detroit, 10 luglio 1942. Nasce Sixto Díaz Rodríguez, conosciuto più semplicemente come Rodríguez, cantautore statunitense, di origini messicane da parte di padre.
La storia di Rodríguez ha dell’incredibile ed è raccontata nel film ‘Searching for Sugar Man’, del 2012, vincitore del premio Oscar come miglior documentario.
Se non l’avete visto, vi consiglio di non proseguire nella lettura per non rovinarvi la visione, che invece raccomando.
Rodríguez pubblicó nel 1970 e nel 1971 due album con la casa discografica Sussex, Cold Fact e Coming from Reality, i quali vendettero pochissime copie negli Stati Uniti e convinsero la Sussex a rescindere il contratto. Così, Sixto, non poté produrre il suo terzo album e abbandonò una carriera mai decollata, per iniziare quella di operaio edile.
Rodríguez mantenne comunque viva la sua passione per la musica, non smise mai di suonare nella sua modesta casa di Detroit, totalmente ignaro della popolarità che aveva, nel frattempo, acquisito in Sud Africa. Grazie ai suoi testi di denuncia sociale, censurati dal regime segregazionista, le sue canzoni diventarono un simbolo della lotta all’apartheid, fino a garantirgli una fama superiore, dicono alcuni, a quella dei Beatles o di Elvis.
La sua musica, facendo un complimento ad entrambi, può essere accostata a quella di Bob Dylan. La genialità della composizione di Rodríguez, così spontanea e vera, trova riscontro nella figura di Sixto come uomo, una persona umile, che si è rimboccata le maniche dopo la delusione artistica e che ha mantenuto i piedi per terra anche dopo il successo finalmente conquistato, arrivato in seguito all’uscita del documentario suddetto.
Ho provato tante volte ad interrogarmi sui motivi per cui non riuscì a sfondare, nonostante il talento. Se avesse scelto un nome d’arte non ispanico, sarebbe stato diverso? Fu colpa della casa discografica? Come dicono i giornalisti, quelli bravi, non lo sapremo mai.
Quello che sappiamo è che Sixto Rodríguez non è morto suicida sul palco, come narravano alcune leggende che circolavano su di lui in Sud Africa, Sixto Rodríguez vive ancora nella sua casa di Detroit, acquistata all’asta per 50$, che lui stesso ha risistemato, con la sua laurea in filosofia appesa al muro e con la sua incredibile storia che finalmente tutti conoscono.
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