Vince Neil

Hollywood, 8 febbraio 1961.

Nasce Vince Neil, cantante e frontman dei Mötley Crüe. Inizia la sua carriera in una band di nome Rock Candy; qui viene notato da Nikki Sixx e Tommy Lee e chiamato a far parte dei Mötley Crüe, diventando una delle icone della scena hair metal/heavy metal degli anni ’80. A metà degli anni ’80, la new wave iniziava a vacillare, mentre il glam rock stava per vivere una seconda giovinezza e stava prendendo il sopravvento. Oltre che per il talento vocale, Vince Neil si fa ricordare anche, se non soprattutto, per la sua vita movimentata e ricca di eccessi, talvolta purtroppo dai risvolti tragici: nel 1984, alla guida di una vettura in stato di ebbrezza, causò un incidente stradale in cui perse la vita Razzle, batterista degli Hanoi Rocks. Nel 1992 viene espulso dai Mötley Crüe e dà il via ad una carriera solistica non povera di successi, fino alla reunione coi Mötley Crüe avvenuta nel 1996. “Per quanto mi riguardava, dopo un anno di sobrietà controllata, prigione, terapia e pentimento, era ora di godermi un pò di divertimento responsabile. Le mie feste finivano con un sacco di ragazze in lingerie, e con Whitey, Randy Castillo, e pochi altri amici selezionati, in accappatoio; altre sere invece portavo in casa una dozzina di ragazze del Tropicana perché lottassero nude nel fango e intrattenessero i miei amici. Volevo dimenticarmi l’anno passato, volevo smettere di essere Vince Neil e diventare qualcun’altro, tipo Hugh Hefner” – Vince Neil.

Look androgino, sadomaso, una via di mezzo tra la cartomante e la prostituta, capelli di seta morbida taglio avalon, tanto testosterone, e soprattutto un bel viso. Si, perché il genere glam aveva un’identità estetica ben precisa, oltre al discorso puramente anagrafico. Poi però l’eta avanza, e noti che quasi tutte quelle rockstar si sono fatte crescere il pizzetto da camionista polacco, ed iniziano a somigliare sempre più a Lo Cicero. Ed è proprio quello il momento in cui capisci che è tutto finito, o diciamo che al massimo vivremo di amarcord, di nostalgia canaglia, e di meravigliosi ricordi in uno dei tanti tour d’addio.

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