Steve Clark

8 gennaio 1991.

Muore Steve Clark, storico chitarrista dei Def Leppard, dai capelli lunghi color oro, un mix tra Duff McKagan e Sandy Marton.

Ammaliato dallo stile e dalle sonorità di Jimmy Page, storico chitarrista dei Led Zeppelin, si narra che Steve avesse tratto dall’ascolto della canzone ‘How Many More Times’ la ferma decisione di proseguire nella propria carriera musicale. Presto la chitarra classica venne rimpiazzata da quella elettrica, più consona alle ambizioni artistiche, e Steve lavorò sulla propria tecnica studiando, nota per nota, i classici dei Led Zeppelin.

Prima di unirsi ai Def Leppard, nel 1978, fece esperienza in una cover band di Sheffield chiamata Electric Chicken. Fu in occasione di un concerto dei Judas Priest che, incontrando l’amico Pete Willis, chitarrista e membro fondatore dei Def Leppard, riuscì ad ottenere un’audizione con il gruppo.

Qualche giorno dopo, alla vecchia fabbrica di cucchiai di Bramall Lane, alla presenza di Pete Willis, Joe Elliott, Rick Savage e Tony Kenning, Clark sfoggiò tutte le sue capacità, convincendo così i quattro di essere il chitarrista che stavano cercando.

Il suo contributo alla causa dei Def Leppard fu subito determinante, anche sotto l’aspetto compositivo, tanto che, alla minaccia di andarsene qualora la band avesse continuato a suonare unicamente in sala prove senza prospettive di un’attività live, Joe Elliott si attivò immediatamente per trovare un luogo adatto ad ospitare il concerto di debutto. La location ideale fu identificata nella Sheffield High School e, da lì in poi, iniziò la parabola ascendente del quintetto britannico.

L’8 gennaio 1991, Clark fu trovato morto sul proprio divano da Janie Dean, la sua ragazza dell’epoca.

L’autopsia motivò il decesso con una mistura di antidepressivi, antidolorifici, che il musicista stava assumendo a causa di un infortunio a una costola, e alcool. Non vi sono prove che si sia potuto trattare di suicidio. Musicalmente, Clark è ricordato soprattutto per i potenti riff che caratterizzano i primi quattro album dei Def Leppard: proprio questa sua capacità di scrivere riff potenti e accattivanti gli valse il soprannome di ‘Riffmaster’.

I tratti distintivi del suo stile emergono con forza soprattutto in brani come ‘Wasted’ da ‘On Through the Night’, ‘Bringin’ on the Heartbreak’ da ‘High’n’Dry’, ‘Die Hard the Hunter’ da ‘Pyromania’ e ‘Gods of War’ da ‘Hysteria’.

Prima della morte, egli partecipò alla stesura di metà dei brani che sarebbero poi finiti su ‘Adrenalize’.

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