19 luglio 1947: nasce Bryan May

Twickenham, 19 luglio 1947. Nasce Brian Harold May, chitarrista, polistrumentista, cantautore e compositore britannico, fondatore dei Queen insieme a Freddie Mercury e Roger Taylor.

Brian May è anche laureato in Fisica con un dottorato in astrofisica.
È l’autore di alcuni dei brani più celebri del gruppo, come Tie Your Mother Down, We Will Rock You, Who Wants to Live Forever, I Want It All, The Show Must Go On.

Figura al 26º posto nella classifica dei migliori chitarristi di tutti i tempi, redatta nel 2011 dalla rivista Rolling Stone, al 5º posto nella classifica della stessa specialità redatta da Total Guitar e al numero 2 in quella di Guitar World.

A tal proposito, partendo dal presupposto che classifiche del genere lasciano sempre il tempo che trovano, mi chiedo come sia possibile inserire May al secondo posto tralasciando, quindi, musicisti del calibro di Jimi Hendrix, Eric Clapton o Jimmy Page. Con quale criterio vengono stilate questo tipo di classifiche?

Resta il fatto che non ho mai apprezzato fino in fondo il suono della chitarra di Brian May, il cui stile è certamente ben delineato e riconoscibile, ma allo stesso tempo molto elaborato in studio e troppo accademico e pulito dal vivo. Ovviamente, questo è solo il mio umile parere.

Dal punto di vista compositivo, invece, lo apprezzo di più, sebbene molti fra i brani dei Queen che preferisco, specialmente dei primi album, sono quelli composti da Roger Taylor.

Viene da chiedersi, anche, cosa sarebbe stato della carriera del Dott. May, se non avesse incontrato il signor Bulsara.
Ma l’incontro, per nostra e sua fortuna, è avvenuto, nel lontano 1970, e i Queen da quel momento hanno scritto una pagina importante nella storia della musica, abbracciando diverse generazioni di fan che li rendono tutt’ora uno dei gruppi rock più amati e seguiti.

Ma i Queen esistono ancora? All’età di 71 anni, compiuti oggi, Brian May continua ad andare in tour con il nome della sua band, insieme al batterista Roger Taylor. Come ‘sostituto’ di Mercury, e lo scrivo fra virgolette per ovvi motivi, si sono avvicendati diversi interpreti, che hanno reso i concerti dei Queen più che altro un tributo alla formazione originaria.

Trovo apprezzabile la scelta del bassista John Deacon di allontanarsi dalle scene, ma comprendo anche quella di May che continua a rendere omaggio al suo amico Freddie, ai numerosi fan dei Queen e, perché no, anche al suo conto in banca.

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