19 Giugno 2019: I Dropkick Murphys allo Sherwood Festival – Live Report

I Dropkick Murphys tornano in Italia, più precisamente il 19 giugno a Padova sul palco dello Sherwood Festival.

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La band di Boston, dalle evidenti origini irlandesi, si accosta benissimo ad una situazione come quella dello Sherwood, con un palco addobbato a trame celtiche e un’arena con spazio per ballare nelle retrovie, per il pogo tipico del punk per gli amanti del sottopalco, per gli ascoltatori più tranquilli e addirittura per famiglie e bambini, creando un’atmosfera di tranquillità e armonia (per la verità rovinata in parte da una piccola rissa scoppiata a fine concerto). Probabilmente non sold out, il concerto risulta godibile dall’inizio alla fine, data l’atmosfera creatasi grazie alle melodie irish sempre allegre che fanno ballare, agli inni tradizionali da cantare a squarciagola e alla carica del punk rock. 

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L’apertura è classica ma a dir poco esplosiva, i Dropkick Murphys caricano istantaneamente il pubblico a suon di cori e ritornelli con la doppietta The Boys Are Back e Going Out in Style. I ritmi scendono leggermente con la più melodica Blood, coinvolgendo magistralmente tutta l’arena dello Sherwood.

Convince l’ormai abituale formazione a due singer, con Ken Casey orfano del suo basso e ancora alle prese con l’infortunio alle vertebre dello scorso anno: Casey e Al Barr duettano e interagiscono benissimo sul palco, includendo anche simpatici siparietti e non lesinando il contatto con i fan della transenna. Anche il resto della band è particolarmente in forma, conciliando alla perfezione chitarre, cornamusa, flauti e una batteria sempre martellante, trattandosi del resto di musicisti di gran qualità.

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Il proseguo del concerto è un’alternanza di pezzi più datati in chiave punk hardcore, come The Fighting 69th e The Walkin Dead, a brani invece più melodici e tradizionali. Il punto più alto della parte centrale dello show si raggiunge ovviamente con le immancabili The State of Massachusetts e Johnny, I Hardly Knew Ya, accompagnate da un’elettrizzante versione di I Fought the Law, dalla toccante Cruel e dalla vivace The Dirty Glass (con la partecipazione alla voce femminile di Kenda “Twisted” Legaspi from The Creepshow) e dalla patriottica The Fields of Athenry, non in scaletta lo scorso agosto al BayFest di Bellaria.

Gli ultimi quattro brani prima dell’encore sono ancora una volta all’insegna del patriottismo e della vita da working class, con The Irish Rover seguita dall’inno calcistico per antonomasia You’ll Never Walk Alone, da Out of Our Heads e infine, con il palco interamente illuminato di rosso, per la sempre toccante Rose Tattoo. 

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L’encore regala le ultime tre perle finali, con Worker’s Song, la loro hit più celebre I‘m Shipping Up to Boston e il saluto finale al pubblico di Until the Next Time, con il palco super affollato dai fan come sempre accade al termine dei loro concerti.

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Finisce quindi lo spettacolo: anche stavolta i Dropkick ci hanno fatti divertire, ballare e ascoltare musica di assoluta qualità. Mentre Ken Casey sta firmando gli autografi (e non se ne andrà finchè non si sarà concesso anche all’ultimo fan presente), ci allontaniamo dall’arena con quel solito improbabile senso di patriottismo Irish che in realtà non ci appartiene, perché i Murphys riescono sempre a farti sentire sentire parte di una tradizione a noi lontana, estranea, parte di una grande famiglia, mentre ci incamminiamo verso casa con la voglia di impugnare una bandiera irlandese e sventolarla al cielo.

La Scaletta:

Cadence to Arms (Intro)

The Boys Are Back

Going Out in Style

Blood

Rebels with a Cause

The Fighting 69th

The Gang’s All Here

The Walking Dead

Don’t Tear Us Apart

The State of Massachusetts

I Fought the Law (The Crickets cover)

Cruel

Johnny, I Hardly Knew Ya

The Fields of Athenry (Pete St. John cover)

Boys on the Docks

Good Rats

Famous for Nothing

The Dirty Glass

First Class Loser

The Irish Rover (traditional cover)

You’ll Never Walk Alone (Rodgers & Hammerstein cover)

Out of Our Heads

Rose Tattoo

 

Encore:

Worker’s Song

I’m Shipping Up to Boston

Until the Next Time

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