Morgan racconta i Queen

Ieri sera è andato in onda su Rai 2 lo speciale “Freddie – Morgan racconta i Queen”.

Naturalmente in Rai non è passata inosservata la nuova ondata di successo che ha investito recentemente i Queen, scaturita dall’uscita del film ‘Bohemian Rhapsody’ e hanno pensato bene di affidare il compito di ‘spiegare’ i Queen a chi non li conosceva in maniera approfondita, ad uno degli artisti più controversi, ma allo stesso tempo più competenti, del panorama musicale italiano.

Morgan, si sa, fa sempre parlare di sé, nel bene e nel male, ma quello che è indubbio, e che mette d’accordo un po’ tutti, è la sua vastissima conoscenza musicale. Gli erano state mosse delle critiche, alla vigilia dello show, in quanto aveva dichiarato che avrebbe interpretato alcuni brani della band inglese. Su questo si può certamente dibattere, il suo timbro vocale è estremamente distante da quello di Freddie Mercury, e come cantante può tranquillamente non piacere. Valutiamo subito questo aspetto, dicendo che a me, personalmente, è piaciuto. Quando si vanno a toccare i mostri sacri della musica, come i Queen, è facile incappare nell’imitazione mal riuscita ed il disastro è dietro l’angolo. Trovo che lui sia stato convincente proprio perché si è distaccato molto dall’originale, ha interpretato a modo suo, così come fa quando canta pezzi di David Bowie o di John Lennon. E questo fa parte dell’essere veri artisti.

Dell’estensione vocale o della sbavatura, in questi casi, m’importa davvero poco. Unica nota stonata, ma non in senso letterale, è stata, secondo me, la partecipazione di una dotata cantante, Petra Magoni, che Morgan ha coinvolto per dare all’interpretazione dei brani un tocco più alla Mercury, che ho trovato, però, un po’ spaesata in alcuni momenti. Si vedeva che il tutto era un po’ improvvisato, Morgan ed il musicista Megahertz collaborano da anni, li ho visti anche live, e tra i due c’è una grande sintonia, al punto che basta loro uno sguardo per capirsi, mentre la cantante sembrava, a tratti, perdersi cercando di recuperare la défaillance con eccessivi virtuosismi.

Per quanto riguarda, invece, la parte didattica dello show, ho visto un Morgan ispirato e ispirante. I suoi interventi erano inframezzati dalle riprese del concerto di Montreal del 1981, considerato uno dei migliori live della storia dei Queen.

Forse avrei gradito che, all’ex cantante dei Bluvertigo, fosse stato concesso un po’ più di spazio, ma tutto sommato, Morgan, è riuscito in quel poco tempo a descrivere l’anima e l’essenza dei Queen con parole semplici, ma dirette. Si notava la passione nei suoi occhi, e credo che sia riuscito a trasmetterla anche a chi non è un fan sfegatato di Freddie Mercury e soci, facendogli, magari, cambiare idea.

Spero che la Rai riproponga il format anche per altre band, perché, a mio avviso, si è trattato di un prodotto televisivo davvero ben riuscito.

Almeno per questo mese, i soldi del canone non sono andati buttati.

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