Luca Maria Baldini
Imageless
Bloom Recordings
17 Luglio 2020
genere: elettronica, neo-classica, ambient
_______________
Recensione a cura di Marco Milo
Imageless: il suono che nasce dalle immagini. Si chiama Luca Maria Baldini, è originario di Ravenna e oltre che musicista e artista ama definirsi “sound designer”, titolo moderno e suggestivo, ma anche efficace nel dare cenni allusivi di quella che è la sua produzione musicale.
Il nostro autore ha trovato infatti il suo habitat più fertile ed espressivo nel mondo dell’arte figurata, nello specifico in campo cinematografico, dove è ideatore di un’ampia produzione di colonne sonore per cortometraggi e film muti. Proprio dalle immagini proiettate sul grande schermo ha origine il suo pensiero sul fare musica, che egli stesso ha riassunto in queste righe concise:
“Il concetto di base è che dalla visione nasce il suono e dal suono libero nasce una nuova visione dove ogni ascoltatore è libero di associare le proprie immagini.”
L’EP Imageless, in uscita il prossimo 17 luglio per la Blooms Recordings, nasce quindi come maturazione ed evoluzione dello stesso pensiero da cui è originato, poiché le tracce contenute in esso nascono sì da immagini e per “spiegare” immagini, ma si distaccano successivamente dalla loro fonte visiva per aprirsi su nuovi scenari liberi e autocostruiti.
A chiudere il cerchio di questo impianto concettoso e brillante una copertina che è una non-copertina: tutta nera, appunto, senza immagini. Assolvendo al compito del recensore etichettatore di generi, il nostro compositore è in grado di fondere in un corpo armonicamente perfetto, come un infallibile deus ex machina, l’elettronica e la musica neo-classica, che trovano un equilibrio puro ed etereo nella semplicità della corrente minimalista.
Dovendo invece adottare un punto di vista più introspettivo e sensoriale, spiegare a parole un album che di parole ne ha poche (ma pesate e pesanti come macigni) è impresa dura. A parlare sono piuttosto i suoni, quelli artificiali e artefatti che Baldini, da vero “designer”, prima sogna in angoli remoti della sua materia grigia e poi sintetizza come un alchimista, che sfruttando le moderne conoscenze scientifiche in campo sonoro è in grado di creare qualcosa che in natura non ha un corrispettivo.
Imageless è, quindi, il suono di #1 e #2, tracce che sono in grado di allontanare la mente come in una trance onirica e patetica, ma è anche il melodico e ancestrale romanticismo neo-classico della minimalista #3. Sublimazione invece del sogno elettronico sono #4, #5 e #6, capaci di smuovere emozioni profonde con un toccante mix di voci rarefatte e ripetitivi sintetizzatori estatici.
Un lavoro affascinante e ipnotico in grado di lasciare l’ascoltatore inerme per la sua capacità di raccontare e sapersi raccontare; un disco in cui l’ispirato artista ravennate afferma la superiorità espressiva del puro Suono sull’ormai abusata Parola.
Tracklist:
1. #1
2. #2
3. #3
4. #4
5. #5
6. #6
© 2020, Fotografie ROCK. All rights reserved.