Roberto Ventimiglia: recensione di Look At The Stars Tonite (A Lockdown Time Diary)

Roberto Ventimiglia

Look At The Stars Tonite (A Lockdown Time Diary)

Gusville Dischi

25 settembre 2020

genere: elettro rock, synth pop

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Recensione a cura di Alberto Maccagno

Il 25 settembre 2020, per Gusville Dischi, uscirà Look At The Stars Tonite (A Lockdown Time Diary), il nuovo EP di Roberto Ventimiglia.

Un lavoro onesto e piacevole. Nonostante la tracklist ridotta, Look At The Stars Tonite si rivela un progetto ricco di stili e sfumature.

Qui, infatti, Roberto Ventimiglia sembra nascondere la propria formazione classica in favore di una vena pop rock anni ’90 che passa dall’elettro rock alternativo della title track alle ballate soft e melodiche come ‘Tis A Pity, Indeed (che ricorda un po’ quelle degli Oasis) e la più emozionale London, il brano migliore per struttura e arrangiamento.

L’EP, quasi interamente realizzato dal solo cantautore latinense, gode di una composizione semplice e schietta, piacevole per tutte le orecchie, e con un discreto potenziale radiofonico, forse compromesso (nel nostro paese) dall’utilizzo della lingua inglese, la quale in ogni caso si dimostra una scelta musicalmente idonea.

Il punto debole del mini-album sta nella conclusiva Lockdown Time Diary Page, brano ben fatto ma che, nonostante un’ottima stesura di synth, si mostra mancante di un elemento di apertura che
faccia svoltare ed evolvere definitivamente la canzone.

In ultima analisi, possiamo affermare come Look At The Stars Tonite (A Lockdown Time Diary) sia un’opera tranquilla e divertente che si fa ascoltare (e riascoltare) con piacere, nella quale Roberto Ventimiglia si presenta come un musicista curioso, composto ed educato, abile nel dosare i vari ingredienti e le varie influenze che compongono la ricetta con cura e saggezza.

TRACKLIST:

1. Look At The Stars Tonite

2. ‘Tis A Pity, Indeed

3. Black Ink

4. London

5. Lockdown Time Diary Page

FORMAZIONE:

Roberto Ventimiglia – voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, basso, synth, drum machine

Fabio Accurso – basso (traccia 1)

Carlo Furini – batteria (traccia 1)

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