Tiki Hangover: Don Cares Not! – 19 dicembre 2019

Tiki Hangover

Don Cares Not!

autoproduzione

19 dicembre 2019

genere: hardcore punk

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Il punk nudo e crudo è sicuramente quanto di più diretto e schietto esista nell’ambiente della musica underground. Ma queste caratteristiche bastano a elevarlo a formula convincente? La risposta è ovviamente no, perché se una band non rende i propri limiti un punto di forza questi finiranno inevitabilmente col ritorcersi contro il gruppo stesso.

Ed è quello che è accaduto ai Tiki Hangover, band nostrana originaria di
Magenta, la cui formazione (un trio che vede alla voce e al basso Bohr, alla chitarra e ai cori Teowhi e a occuparsi di batteria e lardo Gyros) ha da poco compiuto un anno di vita e che si ritrova con un album all’attivo: Don
Cares Not!.

Su questo esordio ci sarebbero molte cose da dire, ma per contestualizzare partiamo dicendo che la band radica le proprie influenze nel punk più grezzo, trovando le proprie influenze in storiche band come NOFX e Black Flag. Il primo EP è un concentrato di hardcore puro, che tuttavia vanta di alti e bassi e che,
proprio per questo, non è sicuramente un lavoro da poter promuovere a pieni voti, ma che d’altro canto non è nemmeno da cestinare.

In un contesto live, sicuramente, assisteremmo a un gig contornato da poghi e circle pit dalla prima all’ultima nota, ma volendo analizzare Don Cares Not! dal punto di vista di un ascoltatore che si approccia al prodotto dalle casse dello stereo di casa o dalle proprie cuffie, emergono due evidenti limiti, che consistono in primis nella produzione, secondo nella prestazione del vocalist, la cui mancanza di mordente emerge proprio a causa di un mixing e di una
produzione slegata, che può definirsi come unica vera pecca di questa prima fatica in studio del trio italiano.

Da promuovere a pieni voti, invece, il comparto ritmico, che fornisce una prestazione interessante ed impeccabile, a dimostrazione che si sta parlando di tutto meno che di una band scarsa e che, nonostante si tratti di un progetto giovanissimo, ha ancora ben più che ampi margini di miglioramento.

Le premesse, quindi, sono buone, non ci resta che sperare nell’adozione di qualche accorgimento per rendere il tiro ancora più preciso ed elevare i Tiki Hangover a qualcosa di più che al “semplice progettino undergound”.

Andrea Macao

Formazione:

Bohr: voce, basso

Teowhi: chitarra, cori

Gyros: batteria, lardo

Tracklist:

1. Disgust

2. Perseverance

3. Bad Ole Habits

4. M.O.Y.

5. Rough Cut

6. All Ages

7. Spanish Roulette

8. Coal Train

9. D.K.E.

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