The Worst Horse
The Illusionist
Karma Conspiracy Records
2019
genere: hard rock, blues, stoner
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Recensione a cura di Andrea Musumeci
La Karma Conspiracy Records ha pubblicato The Illusionist, il primo full-lenght della band milanese The Worst Horse, un concept che si rifà all’immaginario fumettistico di stampo bonelliano, come rivela la copertina di Alessandro Iannizzotto.
Il sound dei The Worst Horse è caratterizzato da riff duri ed accattivanti, atmosfere cupe, noir, e ritornelli di impatto, che ricordano le sonorità dei primi Motörhead, gli Skid Row di Slave to the Grind, i Metallica di metà anni ’90 i Down di Phil Anselmo ed i norvegesi Kvelertak.
The Illusionist racchiude 10 canzoni, 10 autentiche frustate sulla schiena dell’ascoltatore: come un orso grizzly che si scaglia contro un gruppetto di hippie ricoperti di miele.
I testi di David Podestà si ispirano alla letteratura lovecraftiana, ai libri di magia di fine Medioevo, ai killer seriali e alle pellicole horror tratte dai racconti di Stephen King.
David racconta il lato decadente, diabolico e depravato dell’essere umano, attraverso il suo potente timbro vocale blues, rauco, alcoolico ed erotico.
I The Worst Horse amano definirsi “la peggior band del pianeta“; non a caso, proprio i Motorhead, ad inizio carriera, furono i primi ad autocelebrarsi come “the worst band in the world”.
La prima traccia, Tricky Spooky, parte subito in maniera impetuosa e spaventosa: una frustata heavy che spacca le ossa, un bel ritornello ruffiano e quel virtuosismo hard rock classico che ricorda gli Skid Row di Monkey Business.
Il brano 313 Pesos ricalca lo stile dei Deep Purple, mentre la titletrack, Circles e XIII riprendono le sonorità southern dei Down e quelle più dure NWOBHM.
Il rock & roll blues esce fuori in Leather Face: rumoroso e minaccioso come quello dei Motörhead, sensuale come quello di Chuck Berry, mentre Grimorium è ruggine e mescalina, nello stile dei Cactus di One Way or Another.
La storia dell’Illusionista viene raccontata attraverso la caduta morale dell’essere umano, incapace di contrastare i suoi demoni.
Del resto, già negli anni ’90, Marylin Manson aveva capito le paure della società. Col tempo, abbiamo perso la certezza di ciò che è giusto o sbagliato. Ed il rock non ha fatto altro che seguire lo stesso percorso di ogni altro settore della confusa cultura pop.
Alla fine, in un mondo dove nulla è come appare, non ha alcuna importanza che voi siate il cavallo migliore o peggiore. Tolstoj ne sarebbe contrariato.
Line-Up:
David Podestà, voce
Omar Bosis, chitarra
Francesco Galimberti, batteria
Riccardo Crespi, basso
Tracklist:
1. Tricky Spooky
2. 313 Pesos
3. The Illusionist
4. Circles
5. Leather Face
6. Grigorium
7. XIII
8. Blind Halley
9. Elevator to Hell
10. It
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