Dead Visions: A Sea of Troubles - 29 Maggio 2020

Dead Visions: A Sea of Troubles – 29 Maggio 2020

Dead Visions

A Sea of Troubles

29 Maggio 2020

Slimer Records

genere: garage rock, punk rock

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Recensione a cura di Chiara Profili

A Sea of Troubles, il disco d’esordio dei Dead Visions, è uscito il 29 Maggio scorso, per Slimer Records.

La band toscana, attiva dal 2018 e capitanata dal cantante Francesco Mandelli (volto noto di TV e cinema), fa il suo debutto con questo disco registrato interamente in presa diretta, su nastro, e poi mixato nell’Henhouse Studio di Alberto Ferrari (Verdena).

A Sea of Troubles è un album in cui il proto punk anni ’70 si mescola al beat garage della seconda metà dei ’60, dando vita ad un lavoro ben amalgamato e interessante sia nei suoni, che nelle tematiche.

Il mare di guai, di cui ci parlano titolo e copertina, rappresenta quello che è ormai diventato un topos dei nostri giorni, ovvero l’inquinamento ambientale. Il gabbiano imprigionato nel petrolio di Black Seagull ne è un altro esempio.

Ma il mare di guai è anche quello nel quale ci troviamo ogni giorno, intrappolati nel nostro pessimismo, fatto di visioni nefaste. La chiave per superare questi scogli quotidiani sta nel riemergere dalle acque usando le nostre forze, scavando dentro noi stessi.

I Dead Visions ci raccontano tutto questo nuotando tra riverberi country folk, tipici di gruppi come gli Animals, e ritmiche street punk che ricordano gli Hanoi Rocks di Michael Monroe o gli australiani The Saints.

Le 10 tracce di A Sea of Troubles hanno un sound grezzo e coinvolgente che certamente si presta all’esecuzione dal vivo. In attesa di poterci serenamente assembrare sotto il palco dei Dead Visions, ci lasciamo trasportare dalla loro attitudine fresca e moderna, ma allo stesso tempo retrò.