Hallelujah!: recensione di Wanna Dance

Hallelujah!

Wanna Dance

Maple Death Records

20 febbraio 2020

genere: synth, post-punk, noise, dub, techno-trance, elettro-punk

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Dopo un’incessante attività live sui palchi della scena underground del nostro meraviglioso Paese, la band elettro-punk veronese Hallelujah! arriva finalmente a pubblicare il suo primo LP dal titolo Wanna Dance, edito il 20 febbraio per la Maple Death Records ed anticipato dall’uscita del singolo Minipony.

Gli Hallelujah!, formati da Scoia (synth, voce) Federico Grella (basso) e Laura Campana (batteria), dopo l’uscita dal gruppo del chitarrista Mirko Marconi, prendono come ispirazione concettuale il sound abrasivo, adrenalinico ed essenziale del punk facendo, però, a meno dell’utilizzo di una vera e propria sei corde elettrificata che, invece, in questo disco viene sostituita da un sintetizzatore Korg MS20 (suonato dal vocalist), che sottrae, quindi, la leadership alla chitarra ed arricchisce di nuovi riferimenti le coordinate strumentali del gruppo scaligero.

Wanna Dance è composto da otto tracce senza respiro, sfrontate e psicotiche, che guardano al mondo della no wave e alle atmosfere post-punk e post industrial di fine anni Settanta. Gli Hallelujah! mettono in campo ritmiche dalle venature proto-punk Stoogesiane, alle quali si mescolano le urticanti beat techno-trance dei Prodigy e la formula oscura ed alienante dei The Screamers.

Your Duck somiglia vagamente a Chocolate Chip Trip dei Tool, con quel segnale digitale in loop, penetrante e destabilizzante, la title-track porta con sé reminescenze del brano Funk Soul Brother di Fat Boy Slim, ma in versione più acida e noise, mentre le note dell’apripista Pink Socks (calzini rosa maleodoranti punk) smascherano immediatamente il sound sporco, distorto e frenetico di quest’album, nel quale le chitarre lasciano il passo al rumore convulsivo dei synth.

Wanna Dance è un concentrato di sonorità dissonanti e dal gusto retrò; una sorta di elettro-wave-punk che promette di farci ballare e sculettare su dancefloors sottoterranee e desolate, per quello che possiamo definire come uno dei lavori italiani più interessanti, energici e d’impatto di inizio anno.

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Membri della band:

Scoia (synth, voce)

Federico Grella (basso)

Laura Campana (batteria)

Tracklist:

1. Pink Socks

2. The Champagne

3. Your Duck

4. Minipony

5. Shout

6. Wanna Dance

7. Burka for Everyone

8. Change the Ego

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