Il Corpo Docenti: recensione di Povere Bestie – 24 gennaio 2020

Il Corpo Docenti

Povere Bestie

Voodoo Dischi

24 gennaio 2020

genere: emo power, pop punk

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Recensione a cura di Alberto Maccagno

Il 24 gennaio 2020, per Voodoo Dischi, è uscito Povere Bestie, primo album ufficiale de Il Corpo Docenti.

Dopo un inizio di ottime speranze, con la pubblicazione nel 2018 dell’EP intitolato Silenzio, la band milanese torna a far parlare di sé con un disco definibile emo-power, e il perché è piuttosto evidente; Ma andiamo per gradi.

Musicalmente, l’album presenta un mix di sonorità derivanti dall’indie rock, dall’alternative e dal punk, risultando molto calato nella musicalità degli anni ’90. La composizione dei brani è infatti sostanziosa, con chitarre forti e “presenti”, linee di basso corpose e ritmiche dirette e gradevoli, che dettano l’incedere sostenuto di Povere Bestie.

Nell’insieme delle canzoni che lo compongono, il disco lascia poco spazio agli individualismi e ai virtuosismi, puntando più alla creazione di un suono uniforme e comunicativo. L’aspetto vocale dell’opera arricchisce il tutto, confermandosi una parte fondamentale dello stile del trio.

La voce di Lorenzo Manenti, detto Benzo, si muove su stesure melodiche e di grande impatto emotivo, anche questa senza cimentarsi in futili arzigogoli ma cercando (e trovando) uno sposalizio
ideale con la strumentale. I cantati, inoltre, convergono tutti, per questioni prettamente di timbro, su ottave alte e suoni aperti: questo aiuta a conferire un sapore meno cupo, una sorta di effetto dolce-amaro, alle parole e alle atmosfere proposte.

Il lato lirico dell’album gioca un ruolo particolare e importantissimo, in quanto va a compensarsi perfettamente con quello sonoro, diventando così indispensabili uno per l’altro. Le melodie avvolgenti, alternate agli “sfoghi” più energici dei musicisti, sono un vero e proprio tappeto rosso per testi introspettivi e consapevoli. In questi si parla, infatti, di disagio, mancanze, bisogno di estraniazione, fuga dalla realtà e del sentirsi diversi dalla società circostante.

Andando a mescolare tutte queste componenti si ottiene un progetto godibile dalla prima all’ultima traccia, ma con dei picchi di interesse e piacere in Astronave, un brano che fa della malinconica distopia il suo forte e che viene cullato da sensazioni emotional e soffuse, Siria, che racconta alla perfezione il cambio di percezione di quello che ci circonda a seconda del nostro stato d’animo, e Povere Bestie, title track del lavoro che fa un ritratto vivido delle nostre “miserie” quotidiane (come società e come individui) indipendentemente dal nostro status economico, culturale o lavorativo.

Insomma, in conclusione, possiamo affermare che Il Corpo Docenti non ha nulla da insegnare ma tanto da comunicare, confermandosi con Povere Bestie una band che sa trovare l’equilibrio ideale tra potenza ed emozioni, per l’appunto emo-power , dando alla luce un’opera sensibile e di grande empatia. Un gran bel disco.

TRACKLIST:

1. Lastre

2. Ma Quand’è Che Ho Sbattuto La Testa Se Non Lo Ricordo?

3. Astronave

4. Sensi Di Colpa

5. Iniziare a Correre

6. Siria

7. Povere Bestie

8. Siete Voi i Buoni

9. Norvegia

FORMAZIONE:

Lorenzo “Benzo” Manenti – voce, chitarra

Federico Carpita – basso

Luca Sernesi – batteria

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