Il Wedding Kollektiv & Andrea Frittella: recensione di “2084”

Il Wedding Kollektiv & Andrea Frittella

2084 (EP)

Neontoaster multimedia dept.

13 gennaio 2023

genere: elettronica, art-rock, dub, funk, bebop, post-wave, art-wave

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

A distanza di un anno dalla pubblicazione de Il Wedding Kollektiv & Female Friends Play Soup, il progetto italo-berlinese Il Wedding Kollektiv capitanato da Alessandro Denni manda alle stampe il suo terzo lavoro in studio intitolato 2084, edito per Neontoaster multimedia dept. e arricchito dal sodalizio artistico con il fumettista romano Andrea Frittella per la realizzazione grafica del booklet.

Dal loro laboratorio world-fusion interattivo, Tiziana Lo Conte, Inke Kühl, Claudio Moneta e Alessandro Denni (figure ormai note nel circuito underground capitolino e non solo, con esperienze condivise in realtà musicali come Sona, Goah, Gronge e Roseluxx) danno vita a questa nuova esperienza discografica, lontana dalle logiche uniformanti del music business contemporaneo, attraverso quello che è, di fatto, un vero e proprio spazio di raccordo multimediale tra art-rock visionario e arte grafica del fumetto: un concept intimo non incastonabile dentro un unico genere, in cui si agita e arde ancora la fiamma vibrante, inclusiva e sentimentale della curiosità, della scoperta, del gusto creativo per certo avanguardismo artigianale dove tutti gli elementi si intrecciano e dialogano, diventando trasversali e al contempo unificanti.

Durante questi ultimi due anni, il deus ex machina Alessandro Denni è riuscito ad assemblare le varie partiture della release (registrate in diverse fasi temporali e a distanza, per via delle quarantene pandemiche), facendo confluire contaminazioni elettroniche, colori sonori della black music, immagini evocative a rafforzarne l’impatto e sceneggiatura testuale all’interno dei quattro brani dell’EP 2084: ne consegue una sorta di mini-diario attraverso il quale Il Wedding Kollektiv & Andrea Frittella, giocando con il titolo 1984 di George Orwell, tra dimensione distopica e la cruda realtà di un’attualità nel pieno della sua siccità empatica e nel totale degrado etico-linguistico, si aprono a una profonda riflessione esistenziale – a tratti con quel tocco di malinconia del sax – passando dall’epoca in cui la musica guardava al futuro con occhi liberatori e avanguardisti al momento in cui quel futuro si è trasformato in uno scenario post-apocalittico alla Mad Max.

La società moderna, grazie alle armi dell’omologazione, dell’indifferenza, e mediante l’atrofizzazione delle funzioni cognitive a favore del consumismo usa e getta, non riconosce più il linguaggio universale della natura, non distingue più il talento dalla mediocrità, e sta lentamente determinando la regressione umanistica dei nostri tempi, servendosi della metafora della foresta e del bosco per simboleggiare quelle strade impervie e sterrate che conducono nell’oscurità dello smarrimento etico.

Mescolando citazioni pinkfloydiane (“set the controls for the heart of the sun”) e l’esempio di rettitudine professionale dei The Residents (gruppo musicale statunitense i cui membri non hanno mai mostrato la loro vera identità al pubblico, rigettando ogni forma di popolarità celandosi dietro maschere a forma di bulbo oculare) in Quando i Residents Si Tolsero Le Maschere, Il Wedding Kollektiv & Andrea Frittella costruiscono la loro intelaiatura audiovisiva su differenti strati di tensione comunicativa, incarnando lo spessore di quell’impulso anticonformista, quando le trasformazioni avvenivano attraverso le piccole rivoluzioni personali.

Con la realizzazione di 2084, Il Wedding Kollektiv & Andrea Frittella cercano di interpretare quelle che sono le derive patologiche del presente, di ognuno di noi, come fossimo tanti Winston Smith che provano a rifugiarsi nelle aperte campagne per eludere il controllo oppressivo del regime totalitario, sottoponendo un’analisi critica nei confronti di una cultura di massa senza più memoria e prospettiva, reclusa nella sua bolla ipertecnologica dai tentacoli digitali.

D’altronde, com’è possibile sfuggire alla cultura che noi stessi abbiamo creato? È altresì impossibile fuggire da se stessi, dalla propria ombra, dalle proprie imperfezioni di fabbrica, come direbbe Luigi Pirandello.

facebook/IlWeddingKollektiv

Membri della band:

Tiziana Lo Conte: voce

Inke Kühl: violino, sassofono

Claudio Moneta: chitarra

Alessandro Denni: synth, batterie elettroniche

Tracklist:

1. Quando i Residents Si Tolsero Le Maschere

2. Tentacoli

3. Modelli di Sviluppo

4. Tra il Futuro e L’incendio

Credits:

Scritto, arrangiato, mixato e prodotto da Alessandro Denni tra Berlino e Torino; testi scritti da a Roma da Claudio Moneta; fumetto disegnato da Andrea Frittella a Ciampino (RM); colori di Sara Colella.

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