Inner Code: recensione di Desidera, Distruggi, Dimentica

Inner Code

Desidera, Distruggi, Dimentica

Autoproduzione

21 settembre 2023

genere: death metal, rap metal, metalcore, industrial, nu metal

_______________

Recensione a cura di Luca Fivizzani

Gli Inner Code, band del circuito underground fiorentino ma dal respiro internazionale, sono un originale ed esplosivo matrimonio tra le più disparate sonorità, legate principalmente al metal ma assolutamente prive di cliché tipici del genere. Nati dalle ceneri dei New World Disorder, gli Inner Code si sono evoluti nel corso degli anni, passando da un’impostazione drum’n’bass a una formula stilistica più ricca ed eterogenea, che spazia attraverso contaminazioni di elettronica industrial, death metal, rap e metalcore.

La cosa che più colpisce di questo collettivo, oltre a mostrare un’ottima preparazione tecnica, è la scelta di cantare i loro brani nella lingua nostrana, sebbene siano presenti anche degli insert in inglese. É notorio come sia difficile piegare la musica più estrema alla metrica della lingua italiana, eppure gli Innercode sono riusciti a regalarci delle canzoni assolutamente scorrevoli e credibili.

La loro proposta compositiva è caratterizzata da riff esplosivi, ritmiche di batteria micidiali, parti melodiche e vocalità screamo. Così, a distanza di due anni dall’uscita di Nuovi Incubi, disco d’esordio edito per l’etichetta americana Sliptrick Records, gli Inner Code tornano ad infiammare le nostre orecchie con il nuovo EP intitolato Desidera, Distruggi, Dimentica, che sono poi i titoli dei tre brani che compongono questa mini trilogia di ferrettiana memoria.

Sì parte con la cadenzata Desidera, traccia che gode di una bella apertura melodica nel ritornello, mentre nelle parole del cantante sembra risuonare tutto il dolore di un amore tormentato e violentemente oscuro.

È poi la volta della massiccia Distruggi, una vera e propria martellata in pieno volto contraddistinta da un riff ipnotico e da intermezzi elettronici. Se il sound rimanda chiaramente al nu metal degli anni 90, le liriche raccontano scenari di un futuro apocalittico dove tutto alla fine riesce ad affiorare (“per noi martiri oramai scheletrici ma testimoni del mondo sia oramai atroce respirare in una stratosfera di zolfo”), come un ultimo saluto alla speranza, distante dal concetto di redenzione cristiana.

Dimentica è invece l’atto finale della release; l’episodio che, nel suo modo di coniugare sonorità metal-elettroniche e cantato rap-screamo, meglio descrive l’essenza musicale degli Inner Code: “Il sole sa morire, noi risorgiamo, fine dopo fine”, recita il testo, in un flusso emotivo che lacera l’ascoltatore. Gli Inner Code sono senz’altro una realtà da tenere d’occhio, e chissà cos’altro potranno tirare fuori dal cilindro se metteranno a frutto esperienza e potenzialità.

facebook/innercodeband.official

Tracklist:

1. Desidera

2. Distruggi

3. Dimentica

Membri della band:

Jago Balistrieri: voce
Riccardo Mossini: Basso
Michael Benvenuti: Synth
Francesco Benedetti : Chitarra
Giulio Soffici: Chitarra
Simone Oriani: Batteria

© 2024, Fotografie ROCK. All rights reserved.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.