Kreator: recensione di Hate Über Alles

Kreator

Hate Über Alles

Nuclear Blast Records

10 giugno 2022

genere: thrash metal

_______________

Recensione a cura di Marco Calvarese 
Hate Über Alles

Questo è l’anno dei nomi altisonanti e, naturalmente, sto cercando di non trascurarne alcuno, figurarsi se avrei mai potuto perdermi la quindicesima fatica discografica dei leggendari Kreator.

Mi sono preso il mio tempo, come faccio di solito, ho ascoltato Hate Über Alles più volte… e poi ho fatto quello che non faccio mai: ho letto i giudizi di tanti altri critici su questo LP, accorgendomi, non senza stupore, che alcuni sono stati davvero ingenerosi verso un gruppo che ha fatto letteralmente scuola, di thrash metal e non solo.

Chi li tira per la giacchetta verso l’ortodossia di una volta, chi verso la sperimentazione più forzata, ma la verità è sovente molto semplice e più forte di qualunque giudizio: Mille Pedrozza e soci hanno una storia invidiabile, personalità da vendere e vanno dritti per la loro strada, quella già tracciata in Gods of Violence e oggi solcata in modo ancor più profondo con Hate Über Alles.

L’album si potrebbe condensare in pochi aggettivi: melodico, ruffiano, nostalgico, interessante, inorganico. Vedremo il perché strada facendo, però chiariamo subito alcuni punti: i ragazzi sanno sempre come spaccarci le ossa e su questo non si ammettono discussioni; l’album va giù tutto d’un fiato, come una birra fresca a mezzogiorno; non è nemmeno lontanamente all’altezza degli esordi, o di un Violent Revolution, per intenderci, ma resta un buon disco e contiene numerosi spunti d’interesse, tali da non annoiare mai.

Certo, ci sono anche criticità, contraddizioni, lievi cali di tensione: sembra un disco dedito a una nuova ricerca stilistica a cui non sia ancora stato dato un senso compiuto (ecco perché inorganico), ma questo, d’altro canto, assicura alla tracklist imprevedibilità e tensione costanti.
Non c’è alcun tradimento nel cercare nuove melodie o nell’accogliere influenze inedite, se il sound resta il tuo: i ritmi serratissimi, la melodia dettata da riff incantevoli, il gusto per una timbrica più alta delle corde sono sempre lì ad imprimere, indelebile, il marchio di fabbrica della locomotiva del thrash tedesco. Gli arrangiamenti sono quasi sempre perfetti, i bridge azzeccatissimi, il doppio pedale scuote l’ascoltatore lungo tutte le piste del vinile e certe melodie restano dentro fin dal primo ascolto.

E c’è un messaggio, espresso fin dai titoli delle tracce e sottolineato dalla prima all’ultima nota, che attraversa l’intero ascolto: Hate Über Alles è un’operazione-nostalgia purissima, tra testi (e video) violenti, espliciti, rivoltosi, cori vintage che sembrano sottolineare la profonda vocazione “live” dell’album e certe basi ritmiche dal gusto retrò.

Su questo substrato, opinabile finché volete, ma coerente, i Kreator spalmano melodie a profusione, mostrando senza pudore influssi di ogni stampo, spaziando dal doom al black (ascoltate la chitarra in The Dying Planet), fino al power, con robuste dosi di speed. Black Sabbath e Iron Maiden ovunque, ma anche Paradise Lost (specialmente nel ritornello di Midnight Sun), naturalmente Helloween, Manowar e i soliti mostri sacri del thrash d’oltreoceano.

Risiede proprio qui l’effetto “catchy” di Hate Über Alles, insieme ai riff di Mille che imprimono melodia e garantiscono il successo di singoli come la title track e Strongest than the Strong, a mio avviso due esempi solidissimi di melodic thrash. Intorno a queste due perle si snoda un inno alla rabbia e, appunto, alla nostalgia, cui fa da apertura un breve intro d’ispirazione cinematografica (Sergio Corbucci Is Dead), per poi trascinarci in un gorgo emotivo tra il power granitico di Killer of Jesus e il proto-doom di Crush the Tyrants (in cui vedrete l’immagine di Dio ovunque, con Adrian Smith che siede alla sua destra), l’epic di Become Immortal (un vero inno metal che spopolerà in concerto) o lo speed monolitico e incalzante di Conquer and Destroy.

L’opera, a mio parere, avrebbe potuto chiudersi qui, assumendo le fattezze di un ottimo EP, e invece, a seguire, Midnight Sun ci regala la partecipazione, per la prima volta in 40 anni di carriera, di una voce femminile; una scelta discutibile, visto il ruolo più da attrice (video esplicitamente ispirato al film Midsommar) che da cantante della popstar Sofia Portanet. Ciononostante, il brano è trascinante ed evocativo, come già accennato.

Poi ci sarebbero quegli episodi che, con malcelati disprezzo e sufficienza, liquideremmo solitamente come filler: spesso il livello medio di un disco dipende proprio dalla godibilità di questi e dal fatto che abbiano un senso.

Beh, i Kreator, senza strafare, ne hanno fatto il cuore melodico dell’opera: Demonic Future, nata come un thrash senza compromessi (e senza originalità), scivola poi nel frame più ruffiano dell’intera release con la solita maestria armonica. Lo stesso accade con Pride Comes Before the Fall, quando di nuovo il muro sonoro della sessione ritmica si placa per cedere spazio alla melodia ricamata dalla lead guitar. Se siano contaminazioni riuscite o meno, giudicate voi.

A me sono piaciute, ma va colto comunque il messaggio: i Kreator stanno virando verso lidi meno intransigenti e lo stanno facendo con la consueta classe e a modo loro, come testimonia la closing track, un inno contro la degenerazione del potere e la devastazione ambientale (quasi narrato nel finale), dopo aver mescolato il doom più grezzo con un riff dal sapore symphonic black.

De gustibus, ma non mi si dica che Hate Über Alles non abbia qualcosa da dire. Respect the Kreator!

Tracklist:

1. Sergio Corbucci Is Dead
2. Hate Über Alles
3. Killer of Jesus
4. Crush the Tyrants
5. Strongest of the Strong
6. Become Immortal
7. Conquer and Destroy
8. Midnight Sun
9. Demonic Future
10. Pride Comes Before the Fall
11. Dying Planet

Membri della band:

Mille Petrozza – voce, chitarra ritmica
Sami Yli-Sirniö – lead guitar
Frédéric Leclercq – basso
Ventor – batteria

© 2022, Fotografie ROCK. All rights reserved.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.