Malus: recensione di Sexadelic Shooting Star – 4 aprile 2020

Malus

Sexadelic Shooting Star

4 aprile 2020

Autoproduzione/Pick Up

genere: rock psichedelico, dream prog, soul, funk, disco ’70, neo-psichedelia

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Recensione di Andrea Musumeci

Una danza sessuale ed onirica sotto gli effetti dell’LSD. Potremmo descrivere così Sexadelic Shooting Star, il nuovo album dei Malus (ex Malus Antler), pubblicato lo scorso 4 aprile, a tre anni di distanza dall’LP d’esordio Osimandia.

Una stella cadente sexadelica, brillante come una meteora di breve durata, che trascina con sé qualche gloria artificiale ed effimera, come cantava Lou Reed nella sua Shooting Star del 1978.

Il quintetto di Bassano del Grappa, in attività dal 2015, crea una sorta di mondo incantato dalle diversificate ed eterogenee stratificazioni stilistiche che vanno dal soul al funk, dal dream prog alla psichedelia, dal jazz al krautrock, fino a raggiungere la timidezza dello shoegaze. Una profondità di campo e di generi quasi sconfinata che si dissolve in maniera seducente, poetica, inafferrabile, introspettiva e, addirittura, erotica.

Chitarre riverberate, atmosfere dilatate, paesaggi sognanti e voci soffuse sono i tratti distintivi che scorrono lungo le otto tracce che compongono la nuova release dei Malus, con beat astratti ed equilibrati che sembrano volersi estraniare dalla realtà, per rifugiarsi in un appartamento solitario e disabitato sospeso tra le nuvole, dove poter riflettere sul significato misterioso dei sogni ricorrenti.

Sexadelic Shooting Star è un lavoro discografico incentrato su sonorità ovattate, lisergiche, eleganti, psichedeliche, notturne, ipnotiche, reiterate, liquide, morbide e lente, che si propagano nell’aria in modo quasi impercettibile. Otto brani che, esteticamente, attingono da classici della psichedelia anni Settanta quali Soft Machine e Pink Floyd, fino a toccare le trame neo-psichedeliche di Tame Impala e King Gizzard and The Wizard Lizard.

Ci troviamo di fronte ad un’esperienza intima e dal gusto retrò, che ci riporta alla magia di una notte speciale come quella di San Lorenzo, per tornare a desiderare e a sognare.

* * *

Membri della band:

Alex Donanzan: chitarra, lap steel, voce

Davide Parolin: flauto, clarinetto, synth, cori

Fabio Bordignon: basso

Franco Morosin: tastiere

Gianluca Spagnolo: batteria

Tracklist:

1. Recurring Dream

2. Lying to Myself

3. Clouds Carpet

4. Saint Lawrence Night

5. Ice Race

6. Astronaut

7. That (I Don’t Remember)

8. Mobius Trip

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