Med.Use: recensione di Weekend

Med.Use

Weekend

(R)esisto Distribuzione

29 aprile 2022

genere: alt-rock, jazz-math, groove rock

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Anticipato dall’uscita del singolo Nessuna Novità, esce Weekend, il nuovo lavoro in studio della band alt-rock milanese Med.Use, edito per (R)esisto Distribuzione.

Con alle spalle una discreta attività live nei club di Milano e hinterland, il progetto lombardo Med.UseRiccardo Pes alla voce e chitarra, Andrea Di Dedda al basso ed Enrico Buttafuoco alla batteria – manda alle stampe un prodotto homemade, concepito per necessità, a causa della pandemia, durante le fasi di lockdown, tra le rispettive e intime mura domestiche.

Nonostante tutte le difficoltà del dover realizzare canzoni a distanza, i Med.Use sono riusciti a trasmettere quello che è il concept tematico dell’EP, evidenziando le profonde delusioni dell’uomo ordinario, con tutti i suoi drammi interiori, le sconfitte, le risalite, le scadenze (Deadline) e le emozioni perdute. Sfumature umorali amplificate dalle condizioni di isolamento forzato e dal surreale silenzio di quel mondo sospeso, scandito dalla lentezza dei giorni tutti uguali, senza novità, trascorsi ad accarezzare le angosce quotidiane.

Un periodo storico che, probabilmente, ci ha permesso di rivalutare la cosiddetta vecchia normalità, contemplando l’identità dei ricordi e rimettendo in discussione la sfera dei rapporti interpersonali, con l’intenzione di voler recuperare tutte le cose che facevano parte delle nostre abitudini, (ri)partendo da quella libertà negata che oggi, paradossalmente, viene vissuta come una vera e propria novità.

Le cinque tracce di Weekend condividono storie personali di grandi cambiamenti, di speranze e delusioni sentimentali, insieme a tutte quelle incomprensioni che generano fratture emotive e strascichi al veleno, di cui siamo tutti vittime di fraintendimenti e alterazioni interattive.

La struttura strumentale della release ricalca il trend umorale della componente testuale, con sonorità che, assecondando l’esigenza di riavvolgere il nastro della memoria e osservare il presente da uno specchietto retrovisore, abbracciano determinate coordinate stilistiche dell’alternative rock dei ’90 e dei primi Duemila, sviluppando melodie accattivanti, dirette, agrodolci e coinvolgenti.

Un rock intenso, dinamico ed espressivo, in cui robuste ritmiche di sponda Alice In Chains (Nessuna Novità) si alternano a un brit rock revival dalle tinte lo-fi, passando per le intermittenze angolari del jazz-math e sfiorando la frizzante malinconia dei The Strokes, fino a galleggiare sui sapori antichi di Slave to Love di Brian Ferry, conservando quel radioso fascino immune all’invecchiamento.

In conclusione, quello dei Med.Use è uno sguardo attento al tessuto umanistico odierno, sempre più digitalizzato e disumanizzato, dove l’unico atto anticonformista sembra essere quello di rimandare e prendersi cura del proprio ritmo circadiano, quale atto d’amore verso se stessi, distaccandosi dalle alienanti dinamiche della competizione, per andare controcorrente rispetto all’indifferenza del tempo, che invece scorre inesorabile.

Il tutto filtrato attraverso una visione disillusa, cinica e metaforica che ci raffigura come naufraghi nel mare della nostalgia, spesso risucchiati dai mulinelli del rimpianto, delle occasioni perse, e coscienti del fatto che, dopotutto, non ne siamo usciti veramente migliori.

facebook.com/mediterraneanuse

Membri della band:

Riccardo Pes: voce e chitarra

Andrea Di Dedda: basso

Enrico Buttafuoco: batteria

Tracklist:

1. Nessuna Novità

2. Deadline

3. Weekend

4. Slave to Love

5. Nausicaa

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