Modern Stars: recensione di Silver Needles

Modern Stars

Silver Needles

MiaCameretta Records

25 settembre 2020

genere: psych rock, raga rock, afro-beat, garage folk country blues, shoegaze

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Il Silver Needle è uno dei più famosi tè cinesi; un tè bianco originario della provincia del Fujian costituito da germogli ancora chiusi, lunghi, dalla forma affusolata come quella di un ago (needle), ricoperti da una morbida peluria bianca/argentata, che risulta molto delicato al palato, con note dolci e floreali.

Ricco di polifenoli, il Silver Needle ha una influenza benefica sul sistema cardiovascolare, ma al tempo stesso il suo elevato contenuto di caffeina può causare tachicardia.

Da questo infuso esotico dagli effetti morfinosi e lisergici trae ispirazione la formazione psych rock del frusinate Modern Stars (Andrea Merolle, Andrea Sperduti e Barbara Margani) nel suo album d’esordio Silver Needles, edito il 25 settembre per MiaCameretta Records ed anticipato dall’uscita dei singoli Lord I’m Ready e Jesus Walk Alone.

Sette tracce (sei inediti e la cover di Hey Man degli Spacemen 3) con le quali i Modern Stars ci introducono in una spirale psichedelica scandita dal percussionismo tabla (Side By Side) e dalle marcate sonorità raga rock anni ’60, dove immagini caleidoscopiche e strutture simmetriche sembrano fluttuare su tappeti strumentali etnici ed elettronici, impregnati di sitar, tessuti batik e tabacco indiano, che si impreziosiscono di pigmentazioni new wave e spruzzate di blues garage grezzo alla Primal Scream.

Un bouquet di profumazioni lisergiche che mescola ritmiche anestetizzanti ed ossessive a distorsioni rock tremolanti e sfocate, espandendo i propri confini attraverso sonorità overdrive e bagnando le proprie radici afro-beat nelle acque del Gange, per poi immergersi nello shivaismo tantrico dei suggestivi pulviscoli atmosferici del Kashmir.

Gli arpeggi ipnotici, allucinati e catartici di Silver Needles si insinuano nelle intercapedini temporali della psichedelia orientale, creando un vero e proprio ponte immaginifico tra la scena underground laziale e l’antico Regno dei Maharaja a Jaipur. Un po’ come ritrovarsi catapultati nella danza aborigena delle caste nell’antica Persia.

I Modern Stars ci trascinano in uno stato di trance kraut, evocativa, acida e rarefatta, che negli episodi di Space And Time e Jesus Walk Alone scivola delicatamente verso il magnetismo decadente e sciamanico dei Doors ed il feedback solfureo ed argenteo dei Velvet Underground di Venus In Furs.

All’interno di Silver Needles tutto si muove intorno al dualismo magico e misterioso tra spazio e tempo (Space And Time), tra dimensione apollinea e dionisiaca, dove ogni elemento rimane sospeso, dilatato ed imbevuto di spiritualismo oppiaceo e tribale.

Come se George Harrison si reincarnasse nel Lord Krishna Ravi Shankar e fosse accompagnato da santoni hippie vestiti da Kula Shaker, facendo coagulare il sound del rock occidentale con quello psichedelico degli anni ’60, tra sovrapposizioni vocali baritonali ed eteree.

Membri della band:

Andrea Merolle: chitarre elettriche, chitarre acustiche, sitar, mandolino, basso, sintetizzatori, voce

Barbara Margani: voce

Andrea Sperduti: batteria, percussioni

Tracklist:

1. Lord I’m Ready

2. I Hope to Go to Heaven

3. She Comes Now

4. Space and Time

5. Jesus Walk Alone

6. Side by Side

7. Hey Man (Spaceman 3 cover)

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