Sky Of Birds: recensione di Matte Eyes/Matte Moon

Sky Of Birds

Matte Eyes/Matte Moon

MiaCameretta Records

20 novembre 2020

genere: psych, dark folk, synth rock, shoegaze, new wave, lo-fi

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

A distanza di quattro anni dall’uscita del primo album Blank Love, la band ciociara Sky Of Birds manda alle stampe il secondo full-length intitolato Matte Eyes/Matte Moon, edito per MiaCameretta Records ed anticipato dall’uscita dei singoli Flaws In Color e in Small Eyed Moon.

Il progetto degli Sky Of Birds (conterranei dei Modern Stars e di Black Tail, anche loro nel roster dell’etichetta MiaCameretta Records) preserva quel carattere uggioso, fragile e sospeso tipico del vestito emotivo shoegaze, immerso nella prospettiva apocalittica di una metropoli minacciata da un cielo plumbeo e tagliata in due da una strada, tra le infinite luci soffuse e pallide che arrivano dagli appartamenti dello skyline raffigurato nell’artwork, come metafora del legame simbiotico tra dimensione terrena e trascendentale.

Le dieci tracce del disco, come dieci miniature urbane, spennellano trame rarefatte e visionarie, filtrate attraverso atmosfere color seppia dilatate, grigie, decadenti e cariche di pathos, vibrazioni luccicanti pinkfloydiane, riverberi marziali dark folk, tremoli notturni, ballate magiche, morbidezze sintetiche, arpeggi sottili e sonorità pungenti, malinconiche, struggenti e solitarie, a tratti quasi dolcemente svogliate.

Un paesaggio interiore dai multiformi binari narrativi, al cui interno riecheggiano frammenti di sensibilità alla John Lennon (Haze Daze Dazzle) e si inseriscono gli emozionali solchi della new wave e del dark folk di matrice anglofona: partendo dai The Cure (People Have Nothing), Japan, New Order, The Church e Slowdive, per poi diramarsi nelle tonalità soul alla Lenny Kravitz (Small Eyed Moon) e nelle traiettorie più intimiste di Mazzy Star e RosGos (If 9 Was 6).

Matte Eyes/Matte Moon è un’opera che, con grazia, spessore ed equilibrio, cattura la solitudine, il malessere e l’alienazione di un luogo mentale, ancor prima che fisico, nella sua essenza densa e poetica, quasi a voler fermare l’immagine del presente o un ricordo del passato.

Membri della band:

Mario Martufi: voce, chitarra

Luca Verrelli: chitarra, tastiera, sequencing

Sandro Traversi: chitarra

Simone Podagrosi: basso

Andrea Daranghi: batteria

Tracklist:

1. Flaws In Color

2. Small Eyed Moon

3. Days Fall Down Like Mouthfuls

4. If 9 Was 6

5. People Have Nothing

6. Haze Daze Dazzle

7. Still Birds

8. I’ve Seen You Monster

9. Lied To A Liar

10. The Child You’ve Been

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