Swanz The Lonely Cat: recensione di Swanz The Lonely Cat’s Macbeth

Swanz The Lonely Cat

Swanz The Lonely Cat’s Macbeth

Toten Schwan, EEEE

25 gennaio 2024

genere: sonorizzazioni, noise, industrial, gothic ambient, kraut cosmica, drone music

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

A due anni di distanza dalla pubblicazione di We’ve Been Through a firma Dead Cat In A Bag, il compositore e polistrumentista Luca Andriolo – in arte Swanz The Lonely Cat – manda alle stampe il suo secondo disco solista intitolato Swanz The Lonely Cat’s Macbeth, edito per le etichette EEEE e Totan Schwan.

Impegnato in diversi progetti collaterali tra musica e teatro, e provvisto del suo folk introspettivo contaminato di elettronica sperimentale, il poliedrico musicista piemontese mette in scena la sua personale rivisitazione della tragedia shakespeariana del Macbeth, in chiave dark ambient e noise industrial, proiettandosi in una sorta di parallelismo concettuale-sonico tra epoca medievale e presente.

Una rilettura che pone l’accento tematico sulle passioni più abiette dell’essere umano, su come immoralità e brama di potere abbiano, ancora oggi, un forte ascendente sull’animo umano (avete presente i coniugi Underwood in House Of Cards?). Storie di ossessiva ambizione e follia che negli anni hanno ispirato il mondo della letteratura, del cinema e, nondimeno, quello della musica.

Così, in questa nuova prova autorale – composta da due lunghe suite della durata di 53 minuti (A Walking Shadow, Macbeth Suite) che fanno da soundtrack al cortometraggio All Is But Toys realizzato dal duo Plastikwombat – Swanz The Lonely Cat rievoca quella che fu la visione profetica di William Shakespeare, andando a sonorizzare le complessità dell’animo umano, nella trasfigurazione allegorica dei suoi angoli più reconditi e oscuri.

Un’opera evocativa e di non facile fruizione, che prende forma attraverso la fusione siderurgica tra rumorismo teutonico post-industriale di fabbriche abbandonate, dilatazioni gothic-ambient, drone music dissonante, trance ipnotica di psichedelia cosmica, deliranti monologhi sussurrati, martellamenti pneumatici e l’eco di sinistri cigolii, da cui scaturiscono atmosfere intrise di suspence tolkieniana, con l’utilizzo dell’organo a scandire il passo sacrale di un requiem liturgico.

In Swanz The Lonely Cat’s Macbeth ogni elemento scenico sembra essere sospeso all’interno di un limbo notturno, claustrofobico e spettrale, dove allucinazioni livide, abrasive, scarnificate, affilate e taglienti finiscono per svanire nell’oblio di un’ombra errante. Ecco, dunque, che la contemplazione della desolazione si fa metafora di solitudine e fragilità, quale riflesso della nostra coscienza individuale e collettiva, e rappresentazione di quel male latente che spesso condiziona le nostre azioni.

bandcamp.com/album/swanz-the-lonely-cats-macbeth

Tracklist:

1. A Walking Shadow (28:05)
1. Blades
2. Killing Swine
3. Lady Macbeth
4. Macbeth Theme
5. the Night
6. Interlude
7. The Banquet
8. “Nothing Serious in Mortality”
9. The Wood began to move”
10. The Battle
11. That Way The Noise Is
12. Requiem

2. Macbeth Suite (25:29)

Credits:

Written, arranged, played, produced, recorded and mixed by Luca Swanz Andriolo

Lyrics from William Shakespeare’s The Tragedy of Macbeth

Additional mix and mastering by Carlo Barbagallo for Noja Recordings

Pictures by Plastikwombat

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