17 agosto 1984.
I WASP pubblicano il loro debut album omonimo W.A.S.P., uscito per l’etichetta discografica Capitol Records.
“Sono sempre stato annoiato a morte dalle band che salivano sul palco in t-shirt e jeans e stavano ferme per tutta la serata. Dannazione, il pubblico si sarebbe divertito maggiormente stando a casa a sentire l’album nella comodità del loro salotto. Preferirei essere morto che stare sul palco in quel modo. Ciò che posso dire è che se pensate di aver già visto cose folli, dateci tempo e non crederete ai vostri occhi”. (Blackie Lawless)
Blackie Lawless sapeva meglio di tutti cos’era il glam, del resto per un breve periodo, a metà degli anni Sessanta, suonò con i New York Dolls al posto di Johnny Thunders.
Blackie riuscì a legare l’attitudine glam della prima metà degli anni ’70 al suono heavy metal degli anni ’80.
Blackie era un animale, una furia: cantava (strillava) il ritornello col pugno destro alzato… “Io, voglio essere qualcuno, essere qualcuno, anch’io”.
Aveva già capito come funzionava il mondo; voleva essere qualcuno, e non uno dei tanti.
Del resto gli americani usano la parola somebody proprio per dire “quello è qualcuno”, nel senso di persona importante.
E direi che Blackie ci riuscì benissimo.
Stiamo parlando degli anni ’80, eppure è un messaggio decisamente attuale.
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