Thomas Verlaine

Morristown, 13 dicembre 1949.

Nasce Thomas Miller, meglio conosciuto con il cognome di Verlaine, in onore al suo poeta preferito.

Del resto, anche un nome ha il suo destino.

Nel 1974, a New York, gli ex Neon Boys, con Billy Ficca alla batteria, Verlaine chitarra e voce, Richard Hell e Richard Lloyd alla chitarra, diventano Television.

I Television Iniziarono facendo da spalla a Patti Smith, cresciuti in locali come il CBGB’s a New York, dove hanno raccolto le prime recensioni, all’inizio per nulla positive.

A metà del 1975, Verlaine sostituì Richard Hell con Fred Smith al basso, ed è con lui che i Television pubblicarono il loro primo album, nel 1977.

Iniziamo col dire che la new wave non è mai stato un genere con caratteristiche ben definite, come poteva essere, ad esempio, il punk, sempre ammesso che di genere si possa parlare.

‘New wave’ fu un’etichetta che, per comodità, venne data a un certo tipo di gruppi che stavano uscendo in un certo periodo sia a Londra, sia Oltreoceano, in particolare nell’area metropolitana di New York.

Gruppi che, quindi, era oggettivamente difficile catalogare alla voce ‘punk’, per il semplice fatto che il punk londinese era ancora in fase embrionale.

Comunque, va detto che non c’è un passaggio preciso tra punk e new wave, sono mode che vanno quasi di pari passo.

Ramones e Television, ad esempio, sono nati quasi insieme, ma hanno camminato su strade parallele, ed è difficile immaginare due gruppi più distanti.

La proposta musicale dei Television era essenziale, aspra, versatile, passionale, espressiva e intellettuale.

Ispirati dai Velvet Underground, dal rock psichedelico, in voga in quel periodo, dal jazz dei nightclub, e dal sound dei Rolling Stones, i Television divennero, a loro volta, punto di riferimento per la nascente scena new wave newyorkese, sebbene, col tempo, paradossalmente ottennero più consensi in Inghilterra che in patria.

Nel 1976 i Television firmarono un contratto con l’Elektra Records e poterono cominciare le registrazioni del primo album che venne pubblicato nei primi mesi del 1977, ‘Marquee Moon’, considerato un album fondamentale non solo per il punk e la new wave newyorkese, ma per l’intera storia del rock.

Nello stesso anno usciva il debut album ‘1977’ dei Talking Heads, altra band di riferimento in quel momento storico, per quel tipo di rock che ancora contava sull’imprevedibilità della sperimentazione, mescolata alle solidi basi del passato.

‘Marquee Moon’ è un viaggio nell’alienante desolazione metropolitana, secondo la grande lezione dei maestri Velvet Underground e Lou Reed, e secondo l’esistenzialismo nichilista Camusiano dei Pere Ubu in ‘Modern Dance’.

Il rock stralunato e surreale dei Television si esprimeva attraverso una poesia decadente ed un sound scarno ed essenziale, in cui si inserivano i lunghi, strazianti e ossessivi assoli di chitarra di Tom Verlaine, che lo hanno consacrato tra i chitarristi più innovativi di sempre.

‘Marquee Moon’ fu acclamato dalla critica, ma, come anticipato prima, non vendette molto in patria, mentre trovò fortuna in Inghilterra, risultando quindi seminale (come dicono quelli bravi…) anche per tutti quei gruppi post punk albionici, come Joy Division, Echo & The Bunnymen, Cure, Smiths, Siouxsie and The Banshees, e tanti altri.

Scriverà John Rockwell di Rolling Stone: “I Television erano troppo stridenti e anacronistici per avere successo”.

E noi aggiungiamo, senza inventarci nulla di nuovo, che ‘Marquee Moon’ è ancora oggi un album fondamentale e, soprattutto, imprescindibile.

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