27 gennaio 1945.
Giornata della Memoria.
Per non dimenticare, ogni genere di crimine contro l’umanità.
“A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni straniero è nemico”. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo”.
(Da “Se questo è un uomo” di Primo Levi)
“Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento…
Io chiedo come può l’uomo uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento
Ancora tuona il cannone
Ancora non è contenta di sangue la bestia umana
E ancora ci porta il vento
E ancora ci porta il vento”.
(Da “Auschwitz” – Francesco Guccini)
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