Il Grande Lebowski: 6 marzo 1998

6 marzo 1998.
Esce nelle sale Il Grande Lebowski, il settimo film capolavoro dei fratelli Coen, controversi e geniali registi americani.

Il film comprende un cast di tutto rispetto: figurano, infatti, un divertente Jeff Bridges, uno scatenato John Goodman, un semi-dissociato Steve Buscemi ed uno stravagante John Turturro.

Il film si svolge a Los Angeles, nel 1991, durante la guerra del Golfo, Jeffrey Lebowski, detto Drugo, è uno scansafatiche che trascorre le sue giornate giocando a bowling con gli amici Walter e Donny, fumando marijuana e bevendo white russian, senza porsi particolari obiettivi.

Però, la sua vita piatta viene presto sconvolta dalla visita di due picchiatori, che entrano in casa sua e, solo dopo l’aggressione, capiscono di aver sbagliato uomo a causa di un’omonimia con un altro Lebowski; un ricco magnate, che non c’entrava assolutamente nulla con il Drugo. Prima di togliere il disturbo però i due aggressori urinano sul suo bel tappeto, rovinandolo.

“Hanno urinato sul tappeto di Drugo, un tappeto che dava un tono all’ambiente”.

Drugo, convinto dal suo amico Walter, decide di farselo risarcire dal suo facoltoso omonimo: viene, così, coinvolto in una serie di vicende surreali che lo invischiano, suo malgrado, in rapimenti e riscatti.

“Prova a fare una delle tue estronsate de pazzo, prova a tirare fuori el ferro… io te lo estrapo de mano, te lo metto en el culo e poi premo el grilletto hasta che siento el clic. Lo hai detto, hermano. No se escherza con Jesus!”.

Situazioni paradossali, in cui emerge una morale semplice ma molto significativa: Jeffrey accetta la vita come viene, un disilluso della vita che si fa scivolare tutto addosso, un anticonformista che non si fa sopraffare dalla necessità dei soldi e si gode l’esistenza, senza grandi aspettative.

Tra le curiosità di questa pellicola: la parola “dude” viene pronunciata 160 volte durante il film, mentre la parola “fuck” e le sue varianti vengono pronunciate ben 292 volte, superando le già notevoli performance di Scarface e The Departed.

Senza alcun dubbio, altro pezzo forte de Il Grande Lebowski è la colonna sonora, che ha un ruolo fondamentale nell’accompagnare lo spettatore attraverso le disavventure del drugo e dei suoi amici. Dalla fantastica apertura con The Man in Me di Bob Dylan, all’ormai storico balletto di Jesus sulle note di Hotel California interpretata dai Gipsy Kings, fino alle indimenticabili allucinazioni accompagnate da Just Dropped In di Kenny Rogers.

Nel film si susseguono molte altre situazioni accompagnate da canzoni di grandi artisti, come Captain Beefheart, Elvis Costello e Creedence Clearwater Revival, che fanno da splendida cornice ad un film ormai entrato nella cultura cinematografica, e non solo, degli anni ’90 .

Questa la soundtrack completa:

1 – The Man in Me (Bob Dylan)
2 – Her Eyes Are a Blue Million Miles (Captain Beefheart)
3 – My Mood Swings (Elvis Costello)
4 – Ataypura (Yma Sumac)
5 – Traffic Boom (Piero Piccioni)
6 – I Got It Bad (And That Ain’t Good) (Nina Simone)
7 – Stamping Ground (Moondog)
8 – Just Dropped In (to See What Condition My Condition Was In) (Kenny Rogers and The First Edition)
9 – Walking Song (Meredith Monk)
10 – Glück das mir verblieb (Anton Dermota, Ilona Steingruber)
11 – Lujon (Henry Mancini)
12 – Hotel California – Spanish Mix (Gipsy Kings)
13 – Wien Glauben (Carter Burwell)
14 – Dead Flowers (Townes Van Zandt).

Alla fine del film, il messaggio subliminale è: lasciami in pace e vaffanculo. Un pò nichilista e un pò hippie.

Il Grande Lebowski è un cult-movie assoluto.

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