Cannibali Commestibili: recensione di Cannibali Commestibili

Cannibali Commestibili

Cannibali Commestibili

Overdub Recordings

13 settembre 2019

genere: stoner, southern blues, alternative rock

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Benvenuti nella giungla dei Cannibali Commestibili.

Il 13 settembre 2019 è uscito l’atteso album d’esordio omonimo dei Cannibali Commestibili, trio stoner rock di Trento.

Il debut album della band trentina, edito per Overdub Recordings e cantato interamente in italiano, è stato anticipato dalla pubblicazione dei primi due singoli: Gordon Pym e Pioggia Acida.

Cannibali Commestibili non è un disco di facile presa: i riff sono fighi, i ragazzi suonano e pure bene, ma ha un lato parecchio oscuro ed inquietante, secondo me, anche grazie alla strutturazione del concept e dei testi. A tratti, mi dà una sensazione un po’ sinistra, in senso buono direi; si percepisce chiaramente la loro collocazione geografica”. Queste le apprezzabili parole di stima di Marcello Venditti, produttore della Overdub Recordings.

La tribù rock dei Cannibali Commestibili, formata da Daniel Nardon, Paolo Murari e Maurizio Togn, è un progetto che ha origine parecchi anni fa, dopo aver visto il docu-film Cannibals in The Jungle.

Il tema della traccia d’apertura Gordon Pym prende spunto, come si evince dal titolo stesso, da un particolare episodio del libro Le Avventure di Gordon Pym di Edgar Allan Poe, maestro della letteratura horror americana.

Gordon Pym, così come l’intero concept tematico del disco, è un sogno in bilico tra realtà e fantasia, nel quale il protagonista si ritrova in pieno oceano, come un naufrago in balia delle onde emotive e spirituali della sua coscienza, costretto a sfidare le turbolenze dei conflitti interiori e l’abisso dei suoi misteri clandestini.

Torna il tema degli abissi, delle nostre curve esistenziali sempre più contorte e ripide, di una insoddisfazione latente che ci logora e di questo nostro naufragare quotidiano che diventa sempre più agrodolce.

Pioggia Acida, secondo video rilasciato dalla band, si presenta con un sound southern corrosivo e psichedelico, con uno stile slide che, in parte, ricorda le sonorità garage-bourbon & roll dei Rival Sons e che, al tempo stesso, non disdegna riff massicci e prospettive radiofoniche.

“Pioggia Acida è un brano che con amara dolcezza parla di tutte le occasioni che ci siamo persi o ci stiamo perdendo. Le motivazioni sono ssempre le stesse, futili scuse e mancanza di coraggio. Ma non finirà così: in futuro ci vedremo in un bar con un bel bicchiere di vino in mano e rideremo sui rimpianti che avremo ormai cancellato”, queste le parole della band nel comunicato stampa.

Qualcosa che ricorda vagamente l’atmosfera nostalgica del roxy bar di cui parlava Vasco Rossi.

L’inquinamento dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre relazioni, sempre più intossicate dalle nostre patologie individualiste, con la speranza che un giorno possano essere purificate da una pioggia acida, come cantavano anche gli Avenged Sevenfold nel brano Acid Rain.

Veleno e ossigeno: è veramente questo ciò che siamo diventati?

Cannibali Commestibili è un mix di sonorità adrenaliniche e oscure nelle quali si possono cogliere diverse influenze: la scuola stoner statunitense degli anni ’90, le ritmiche grunge dei Soundgarden, l’onda alternative rock italiana di fine anni ’90, quella dei Ritmo Tribale di Bahamas per capirci, e l’ispirazione nei riff magnetici psych rock dei Cactus.

Insomma, Cannibali Commestibili è un debut album dal respiro internazionale che merita di essere divorato.

Membri della band:

Maurizio Togn, voce e batteria

Daniel Nardon, chitarra

Paolo Murari, basso

Tracklist:

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