MATA: recensione di Archipel{o}gos

MATA

Archipel{o}gos

OFN Records

4 ottobre 2019

genere: industrial, noise rock, ambient, synth

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Sonorità art rock complesse, cupe, nevrotiche, futuristiche e psichedeliche si mescolano ai primordiali rumori industrial dei Throbbing Gristle, alle distorsioni noise sperimentali del kraut-rock e alle atmosfere ambient degli Aphex Twin.

Da questa trama di tessiture strumentali scaturisce Archipel{o}gos, il nuovo album dei MATA, band proveniente da Trodica, Macerata, a pochi chilometri dal mare Adriatico, corregionali di Gioacchino Rossini, Federico Fiumani, Umberto Maria Giardini, Nicola Amici dei Kaouenn, Jesus Franco & The Drogas e Soviet Soviet.

Archipel{o}gos è una fabbrica di provincia che riproduce il rumore alienante, angosciante e assordante del mondo attuale: un rumore faticoso da assimilare, affascinante e disturbante al tempo stesso, ricco di dissonanze e rappresentativo della civiltà occidentale moderna sempre più alla deriva.

L’alienazione tanto cara ad Albert Camus, come condizione reale dell’essere umano in perenne lotta contro l’Assurdo.

Il nuovo disco dei MATA, edito per la Only Fucking Noise Records il prossimo 4 ottobre, contempla, asseconda ed esorcizza il male di vivere; quella realtà raccontata dalla poesia di Eugenio Montale ad inizio Novecento, dove nessuna soluzione esistenziale è definitiva e dove l’indifferenza viene vista come unica via di fuga.

La band maceratese ci descrive lo stato comatoso e passivo dell’essere umano, intrappolato tra l’intossicamento ambientale esterno e il suo noise interiore, tra luce e oscurità, tra ordine e caos.

Archipel{o}gos è il grido di angoscia silente dietro il quale si cela un processo involutivo iniziato già negli anni ’80 e che oggi si presenta come individualismo estremo, relativismo assoluto, totale assenza di comunicazione e fallimento di ogni teoria di insieme.

I MATA ci descrivono questa incontrollabile centrifuga di emozioni attraverso 8 tracce dai suoni sintetici, irrequieti ed ipnotici, attraverso i quali la percezione di ogni stato d’animo diventa puramente soggettiva.

Indossiamo maschere e siamo circondati da maschere, sempre più iperconnessi, omologati e ostili.

Siamo diventati prodotti commerciali usa e getta, codici universali senza identità, arcipelaghi in via d’estinzione, o ancor peggio, miliardi di piccole isole destinate alla solitudine.

Nessun uomo è un’isola, scriveva Thomas Merton nel suo saggio. Ma è ancora così? Lentamente, ci hanno trasformato in isole, in corpi galleggianti e fluttuanti che si trascinano in un presente sempre più burrascoso ed un futuro sempre più provvisorio.

Band:

Mauro Mezzabotta, Emanuele Sagripanti, Alessandro Bracalente

Tracklist:

1. Message No.11

2. M&D

3. Underwater

4. In the Pool

5. A Multitude

6. The Block

7. What’s Your Cover

8. Message No. 29

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