RosGos: recensione di No Place

RosGos

No Place

Beautiful Losers

1° marzo 2024

genere: dream folk, shoegaze, folk noir, slowcore, new wave, dark-wave

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Passando attraverso lo smarrimento post-folk di Lost In The Desert e le introspezioni dantesche a tinte darkwave di Circles, il cantautore cremasco Maurizio Vaiani, in arte RosGos, torna in scena con il suo nuovo album solista intitolato No Place, edito per l’etichetta veneziana Beautiful Losers e anticipato dal video del singolo My Cure.

Grazie all’immancabile sostegno alla produzione del fedelissimo amico e socio Toria (Marco Torriani), e al consolidamento del sodalizio artistico con Andrea Liuzza di Beautiful Losers, l’ex frontman dei Jenny’s Joke continua ad assecondare ed alimentare il suo bisogno d’introspezione, assieme alla necessità di osservare da una prospettiva diversa le tendenze impersonali e anonime della contemporaneità.

Così, con l’incedere disarmante e carezzevole di riflessioni poetiche, RosGos raccoglie la sofferenza dell’individuo moderno per trasporla in musica e scrittura, con l’intento di lenire in maniera omeopatica (un po’ come fanno i raggi del sole d’inverno) il disorientamento esistenziale dei piccoli mondi, passando al setaccio tensioni, alienazione, paure e pulsioni represse, mentre l’inesorabile e paziente scorrere del tempo – incurante del frenetico affaccendarsi quotidiano – assottiglia sempre di più la linea del sogno.

Incanalandosi nei cosiddetti non-luoghi dell’anima, con l’enfasi di un pathos in crescendo, Maurizio si focalizza sugli aspetti difficili della condizione umana, in quel corpo a corpo con la realtà che ci fa sentire sempre più spesso sconnessi e disadattati. Subentra, dunque, il bisogno di sviluppare una nostra percezione delle cose, che ci permetta di mitigare l’inquietudine di vivere in un mondo diverso da quello in cui crediamo di vivere: “Viviamo in un mondo che non abbiamo ancora imparato ad osservare”, come affermava lo scrittore e antropologo Marc Augé.

Pertanto, nella percezione di un presente grottesco che oscilla tra identificazioni effimere e ossessioni che portano a derive paranoiche e perdita di controllo, diventa necessario affrancarsi dalle logiche paralizzanti della vita sospesa, per tornare a convivere con il dualismo dei sentimenti: “I dolori che hanno generato e accompagnato questo pellegrinaggio non sono dimenticati. Sono invece accettati, assimilati ed incisi nella carne. Forse siamo approdati, come suggerisce il titolo, in un non-luogo in cui trovare la pace”, come spiega lo stesso Vaiani.

Le dieci tracce di No Place (cantate in inglese e supportate dalla complicità di un crooning sofferto e avvolgente), come diapositive da cui filtrano vecchi frammenti di luce e oscurità, definiscono un’autenticità creativa intrisa di magica ampiezza sensoriale e malinconico disincanto autobiografico, in cui si avvicendano “la quiete della pioggia soave”, per dirla alla Fernando Pessoa, e momenti dove il respiro tende ad accelerare il polso e ad aumentare i battiti.

Da queste coordinate emotive RosGos riparte per liberare incroci strumentali e densità stratificate, alternando la nostalgia agreste di tessiture acustiche (The Slide) al garage incalzante di chitarre arcuate e tremolanti (Unexpressed Love), passando per elettrificazioni shoegaze, vibrazioni desert-psichedeliche, post-punk ipnotico e straniante (No Place), pulsanti ritmiche new wave e suggestioni più crepuscolari di matrice indie-rock anglofona, con influenze che spaziano da Mark Lanegan a Micah P. Hinson, da Sparklehorse agli Slowdive.

No Place è dunque il nuovo capitolo di un cammino che parte da lontano e che Maurizio Vaiani ha voluto condividere con i suoi “compagni di viaggio”; un comeback cantautorale ed evocativo che, in equilibrio tra passaggi sognanti e momenti più fragorosi, si snoda tra le emozioni e i cambiamenti di una vita, quale instancabile testimonianza di passione, mestiere e ricerca.

Tracklist:

1. My Cure 2. Doll 3. Bleeding Souls 4. Unexpressed Love 5. The Slide 6. Among Your Dreams 7. Dance With Me 8. Shelter 9. No Place 10. I Still Need You

Credits:

Maurizio Vaiani: musiche, testi, voce

Arrangiamenti e produzione a cura di Toria

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