SVNTH: recensione di Spring In Blue

SVNTH

Spring In Blue

Transcending Records

28 agosto

genere: death metal, industrial metal, black metal, dark horror

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Recensione a cura di Alberto Maccagno

Il 28 agosto 2020, per Transcending Records, uscirà Spring In Blue, il nuovo album dei SVNTH (abbreviazione di Seventh Genocide).

Il terzo capitolo nella discografia della band romana è complessivamente un buon progetto, seppur presenti degli alti e dei bassi evidenti. Ci troviamo di fronte a un’opera che trasuda curiosità e che cerca nuovi spunti e nuove atmosfere
attraverso cui trasmettere la propria narrazione musicale.

Alla base della ricetta dei SVNTH c’è un mood scuro e potente su cui vengono ricamate variazioni ed escursioni in differenti sottogeneri del rock.

Dopo la massiccia introduzione, rappresentata da Who Is The Dreamer, assistiamo a una doppietta di composizioni di ottimo livello. Infatti, Erasing God’s Towers e Parallel Layers giustificano, grazie a una stesura cinematografica indovinata e a uno storytelling epico e intenso, la lunga durata (entrambe abbondantemente sopra i dieci minuti), rendendo godibile il proprio incedere.

A queste seguono due brani molto meno ispirati, Wings Of The Ark e Chaos Spiral In Reverse, i quali, nonostante mantengano un’idea romanzesca nella loro scrittura, iniziano a mostrare qualche carenza di fantasia e l’accentuarsi di alcuni punti deboli (soprattutto per quanto riguarda l’aspetto vocale).

La traccia conclusiva del disco rialza decisamente l’asticella del valore; Sons Of Melancholia, infatti, è un episodio dinamico e avvincente, con tanti richiami al rock più classico e puro degli anni ’70, che si differenzia piacevolmente dal resto della tracklist conferendo un’ultima scossa di adrenalina e carisma a Spring In Blue.

Dal punto di vista vocale, il lavoro attinge a piene mani dal mondo del death e del black metal, ricordando molto anche le opere in chiave industrial di Marilyn Manson, con un’interpretazione dark e horror che si sposa bene alle tinte sonore proposte dal complesso nel corso della release.

Il problema di questa sta nella monotonia che la vede ripetersi speculare in tutte le canzoni, sostanzialmente senza differenze interpretative o melodiche se non in un breve frangente corale di Wings Of The Ark.

In ultima analisi, possiamo affermare che Spring In Blue disponga del potenziale per essere un grande album e che per più di metà della sua durata riesca in questo intento, ma siamo in dovere di sottolineare come la musica dei SVNTH alterni attimi di grande ispirazione a frangenti un po’
spenti ed eccessivamente ridondanti.

TRACKLIST:

1. Who Is The Dreamer

2. Erasing God’s Towers

3. Parallel Layers

4. Wings Of The Ark

5. Chaos Spiral In Reverse

6. Sons Of Melancholia

FORMAZIONE:

Rodolfo Ciuffo – basso, chitarra acustica, voce

Stefano Allegretti – chitarra

Jacopo Gianmaria Pepe – chitarra

Valerio Primo – batteria, percussioni

Marco Soellner – voce su Wings Of The Ark

Josiah Babcock – batteria in Chaos Spiral in Reverse

Colin Marston – chitarra in Chaos Spiral in Reverse, tastiera

Angela Radoccia – cori su Erasing God’s Towers e Sons of Melancholia

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