The Best of Brit-rock 2024

Sebbene sottoposto a una pioggia costante e a cieli grigi, che risaltano il verde delle colline e fanno scorrere gonfi i fiumi di questi tolkeniani paesaggi britannici, un altro anno giunge al termine, e come un pacato hobbit nel suo caldo rifugio con lo stufato sul fuoco, richiamo alla mente e vi consegno il riepilogo dei migliori album rock inglesi usciti nel 2024, al suono di queste chitarre distribuite nelle culle, in grado di spaccare le perturbazioni e infrangere il tipico aplomb d’oltre Manica.

Luck and Strange – David Gilmour

Parliamo della sensazionale apoteosi del 2024, che ha trovato compimento negli storici concerti dell’anno; la leggenda dei Pink Floyd si tramanda in questo capolavoro di armonia ed equilibrio.
“Il trionfo della musicalità sulla capacità di scrivere canzoni” è il giudizio che più mi è rimasto impresso tra i tanti che ho letto a riguardo: rende perfettamente l’arte espressa in questa raccolta di tracce, capace di soddisfare intere platee e di valere tutto il prezzo del biglietto.

The Mandrake Project – Bruce Dickinson

Epico progetto dagli echi colossali, sostenuto da una voce potente, questo album si è imposto nel panorama musicale squarciando i limiti di vita e morte, narrativa seguita dalla sequenza delle tracce, che portano il rock ai confini dell’occulto.

https://fotografierock.it/album/bruce-dickinson-recensione-di-the-mandrake-project

The Circus and the Nightwhale – Steve Hackett

Versatile, eclettico, variopinto, affascinante e per nulla scontato l’album di questo veterano del rock, che confeziona un teatrale vortice di fusione jazz, blues e beat che danzano intorno a un rock progressivo, acustico, sinfonico in un insieme ad alto effetto cinematografico che conquista al primo ascolto. Dinamico ed energetico, è la dimostrazione che l’esperienza, quando ben dosata ed orientata alla creatività, contiene in sé la miscela perfetta per sorprendere e affascinare.

Heart to Grace – Massive Wagons

Personalmente la sorpresa più gradita dell’anno, in quanto estimatrice degli sviluppi positivi verso una maggiore complessità, sia musicale che di testo, che si traduce in piacevolezza di ascolto e soddisfazione per il fruitore finale.
Il dna della band non si tradisce, bensì si trasforma in una serie di tracce bene assortite e per nulla banali, con influenze che spaziano dai Muse (Underdog), alle sonorità anni ’90 (Whatever Makes You Happy), all’Irish folk con un accenno ai Pogues (Needles and Hay).

https://fotografierock.it/album/massive-wagons-recensione-di-earth-to-grace

Invincible Shield – Judas Priest

Una solida impronta è quello che lascia questo album, frutto dei titani dell’heavy metal, i Judas Priest. Sonorità solide e consistenti, un ritmo impetuoso e veemente che travolge per quasi un’ora.
Indico Sons of Thunder in questa progressione che conduce alla salvezza, in cui anche i titoli delle canzoni richiamano a missioni globali, nonché al mondo dei manga, come Giants in the Sky, il cui testo non può non far pensare ad Attack on Titan.

https://fotografierock.it/album/judas-priest-recensione-di-invincibile-shield

Here Comes the Rain – Magnum

Una pubblicazione fatale per questa matura band di Birmingham, che purtroppo ha perso un membro della formazione, Tony Clarkin, solo qualche giorno prima, consegnando questa raccolta all’eredità futura del rock melodico. Una piacevole successione di assoli e sezioni ritmate per un prodotto old fashion che mantiene il suo stile.

Unbroken – New Model Army

Segnalo questo album per l’interessante miscela di rock innovativo, oscuro ma edificante, spaventoso ma visionario, in un contrasto di disperazione e speranza che si intrecciano in prospettive incerte ma assertive, perfetto interprete dell’attuale instabile, interrotta, incerta, inaspettata, fumosa, situazione socio politica inglese, contesto nel quale l’album si inserisce senza timidezza. Il tutto raccontato con sonorità folk rock e post rock.

It Leads to This – The Pineapple Thief

È un album che definirei riservato, da contemplazione, in grado di accompagnare serate riflessive e introspettive. Un rock poetico e vellutato, minimalista, con piacevoli passaggi al pianoforte, abbinamento che personalmente apprezzo sempre molto: vale l’ascolto nel giusto stato mentale.

Stories from Time and Space – Hawkwind

Un malinconico sguardo al passato per quella che è considerata la prima band space rock del panorama inglese.
Sonorità fantascientifiche per un album evocativo che parla di futuro perso e un lungo percorso alle spalle; di piacevole ascolto.

Still Nervous – Bad Nerves

Punk spumeggiante per questi meritevoli giovanissimi ragazzi che riescono ad innovare nella tradizione British più incalzante, con un concentrato di velocità ed energia trascinante e irresistibile.
Ottima anche la varietà dei temi trattati nei testi, originali, per nulla mediocri o scontati. Dieci e lode.

https://fotografierock.it/live-report/live-report-bad-nerves-a-londra-27-gennaio-2024

© 2024, Fotografie ROCK. All rights reserved.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.