Ultracombo: recensione di Season 1 - 16 settembre 2019

Ultracombo: recensione di Season 1 – 16 settembre 2019

Ultracombo

Season 1

autoproduzione

16 settembre 2019

genere: stoner, heavy fuzz, psych, doom

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Recensione a cura di Andrea Musumeci

Il 16 settembre 2019, gli Ultracombo hanno rilasciato l’EP Season 1, esordio discografico per la psych stoner band vicentina, autoprodotto ed anticipato dall’uscita del video de Il Momento In Cui Non Penso.

Il quintetto veneto (stessa radice geografica dei Kiowa) picchia duro sin da subito con un killer instinct fuzz stoner di kyussiana e sabbathiana memoria, in una sequenza automatica di attacchi diretti e ruvidi degni di un gameplay Mortal Kombat per Xbox.

Season 1 somiglia al primo capitolo di una saga che mescola fantascienza e psichedelia in cinque episodi classic stoner dal flusso oscuro, sulfureo, pachidermico e spaziale. Sonorità abrasive, statiche e deliranti che si trascinano lentamente in una palude lagunare senza luce, veicolate da atmosfere inquiete, lisergiche e fumose.

La parte vocale, eccezion fatta per la traccia d’apertura The King, unico pezzo in inglese, è affidata alla lingua madre italiana: scelta inedita per un gruppo che sceglie di esplorare i territori sonori desert rock della California. La voce di Alessio Guarda è una sorta di litanìa ipnotica e liturgica che, in parte, ricorda il timbro di Andrea Scaglia dei Ritmo Tribale.

Insomma, possiamo dire che gli estimatori di questa corrente musicale non potranno che apprezzare il debutto discografico degli Ultracombo, seppur in forma ridotta e sebbene tenda, comprensibilmente, a poggiarsi troppo sulle spalle dei “giganti” che hanno fatto decollare generi come psych stoner e doom. Riff ossessivi e pesanti ed una sezione ritmica compatta: per il momento, questa formula è un promettente punto di partenza per sviluppi futuri (ci auguriamo) sempre più convincenti.