I Migliori Dischi del 2022: TOP 20

Dopo la Top 5 dei dischi metal e la raccolta dei migliori album di musica italiana indipendente del 2022, eccoci con la classifica che riguarda le uscite mainstream di quest’anno.

Il presupposto è sempre quello del gusto personale, perché la musica, in quanto arte, è molto più legata alla soggettività che al mero valore oggettivo. In aggiunta a questo, siamo giunti al termine di un’annata veramente ricca dal punto di vista discografico (complici anche gli anni di pandemia, nei quali i musicisti hanno potuto dedicarsi completamente alla scrittura) ed è stato perciò impossibile analizzare ogni singola release immessa sul mercato.

Speriamo che questa classifica serva non tanto a creare polemiche, quanto a suscitare la curiosità dei nostri lettori.

Classifica a cura di Chiara Profili

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20° posto: Tears for FearsThe Tipping Point (25 Febbraio 2022)

Tipping point

L’abilità di due navigati professionisti della musica synth pop come Roland Orzabal e Curt Smith sta proprio nella profonda e intima conoscenza di quello che fanno ormai da quarant’anni: la capacità di ritrovare quel filo di Arianna per tirarsi fuori dalla caotica matassa della quotidianità, guardando alla preziosa lezione del passato con una sensibilità compositiva che pochi artisti al mondo possono vantare.

Best Track: The Tipping Point

19° Posto: Slash feat. Myles Kennedy and the Conspirators 4 (11 Febbraio 2022)

Slash 4

Se amate Slash e Myles Kennedy, al netto di aspettative eccessivamente esagerate rispetto al passato ed evitando di cascare nei tranelli dello sloganesimo moderno, allora è ancora possibile guardare al rock come un elisir di lunga vita, come un fedele compagno di viaggio, come quell’amico del cuore che è invecchiato insieme a noi e che è sempre stato lì, pronto a rialzarci, anche quando la forza di gravità ci ha riportato sulla terra, facendoci sbattere la faccia.

Best Track: C’est la Vie

18° Posto: The HellacoptersEyes of Oblivion (1 Aprile 2022)

Hellacopters

Spaziando tra riff punk-rock graffianti e pirotecnici, refrain catchy a presa rapida, contaminazioni folk country garage alla The Quireboys, solismi pregni di effetti wah-wah, ritmiche melodiche di sponda AOR, vocalità rauche alla John Fogerty e Rod Stewart e ammiccanti pose da rockstar, le dieci tracce di Eyes Of Oblivion scorrono prepotentemente all’interno di quei solchi vintage, attraverso un revivalismo hard’n’roll grezzo, coinvolgente, frizzante e dal feeling decadente.

Best Track: Reap a Hurricane

17° Posto: Yeah Yeah Yeahs Cool it Down (30 Settembre 2022)

Yeah yeah yeahs

Attraverso contaminazioni R&B seventies, spoken word alla Dry Cleaning, l’impiego massiccio di sintetizzatori e ritmiche elettroniche downtempo, gli Yeah Yeah Yeahs espandono e arricchiscono di sfumature il loro impianto compositivo, esibendo un’inclinazione umorale calibrata su melodie vellutate, soffuse, indolenti, decadenti, struggenti e al tempo stesso radiofoniche.

Best Track: Wolf

16° Posto: 3rd Secret 3rd Secret (9 Aprile 2022)

Thirdsecret

Krist Novoselic e i suoi nuovi compagni di viaggio, alimentando una mestierante ispirazione volta a mitigare i postumi della sbornia post disillusione e ricorrendo spesso al dualismo metaforico che intercorre tra luce e oscurità, custodiscono un segreto dai due volti: il primo sigillato tra le pieghe del tempo, nell’archivio di un passato con troppe ombre da cui svincolarsi; il secondo pronto, invece, a ritrovare una spiritualità perduta, come il risveglio di chi sa di aver sperperato gran parte del suo vissuto e non ha più intenzione di sprecarne altro.

Best Track: I Choose Me

15° Posto: NebulaTransmission From Mothership Earth (22 Luglio 2022)

Nebula

Le otto tracce di Transmission From Mothership Earth prendono forma tra ritmiche incendiarie, espansive, ipnotiche e spaziali di rimando Monster Magnet, a cui si aggiungono quel “flower power” oscuro e pachidermico degli Iron Butterfly, effetti sonori al rallentatore che rievocano le corse bioniche in slow motion di Steve Austin ed ampi delay e riverberi di fantasie extrasensoriali alla Isaac Asimov.

Best Track: Transmission From Mothership Earth

14° Posto: Kevin MorbyThis is a Photograph (22 Giugno 2022)

Kevin morby

Quello di Kevin Morby è uno sguardo disincantato, intimo, poetico, malinconico, agrodolce e riflessivo sulle battute d’arresto e le lotte contro quel peso massimo che è il tempo, sulla caducità dei rapporti interpersonali, lo stato di apprensione che aumenta con l’avanzare dell’età, le speranze infrante sotto il sole del Texas occidentale e del Tennessee, insieme a tutto ciò che resta di quel vecchio sogno a stelle e strisce.

Best Track: Rock Bottom

13° Posto: MarillionAn Hour Before It’s Dark (4 Marzo 2022)

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Alcuni testi di An Hour Before Dark trattano il tema del contagio, della pandemia, del periodo in cui non c’erano ancora i vaccini, quando eravamo in isolamento e tutti potenzialmente esposti, senza anticorpi e in costante pericolo, per noi stessi e per gli altri. I Marillion mettono in musica (e parole), riuscendo a toccare malinconiche, struggenti e commoventi corde epidermiche, quella forte sensazione di ansia mista a terrore e smarrimento, quando ogni genere di contatto fisico, anche un semplice gesto d’amore, avrebbe potuto essere letale per i nostri affetti più cari e sacri.

Best Track: Murder Machines

12° Posto: Bruce SpringsteenOnly The Strong Survive (11 Novembre 2022)

Springsteen

Non sono molti gli artisti in grado di entrare in una top 20 con un album di cover: Bruce Springsteen è, ovviamente, uno di questi. Il Boss estrapola un raffinato repertorio dal cassetto della Motown – già musa ispiratrice lungo il suo percorso artistico – e se lo cuce addosso in maniera egregia, tanto da far pensare, ad un ipotetico ignaro ascoltatore, che si tratti di una nuova release di brani inediti.

Best Track: Do I Love You (Indeed I do)

11° Posto: Manuel AgnelliAma il Prossimo Tuo Come Te Stesso (30 Settembre 2022)

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Alla ricerca di un’assoluta libertà espressiva che le dinamiche di una band non consentono, il frontman degli Afterhours partorisce un album sostanzioso, intrigante ed ambizioso, ricco di suoni e di strumenti. Manuel Agnelli che incendia la sua stessa effigie, nell’immagine di copertina, è il ritratto di un uomo, prim’ancora che di un musicista, che si ammira, ma non fino in fondo. Sempre alla ricerca di un miglioramento, egli promette di amare il prossimo suo solo quando riuscirà finalmente ad amare se stesso.

Best Track: Severodonetsk

10° Posto: Afghan WhigsHow Do You Burn? (9 Settembre 2022)

Afghan Whigs

Greg Dulli & Co. dimostrano una volta ancora – se mai ce ne fosse stato bisogno – quella che è l’imprescindibile curva dell’esperienza, insieme a quel tenero desiderio di rimettersi in gioco, di continuare a sorprendersi (e sorprenderci), ripartendo proprio dalle inevitabili flessioni dovute all’età e al cambiamento interiore, quale ultima frontiera di resistenza nei confronti della contemporaneità.

Best Track: I’ll Make You See God

9° Posto: VerdenaVolevo Magia (1 Ottobre 2022)

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In controtendenza con le logiche mainstream del mercato musicale e nella scelta antiestetica di comprendere la contemporaneità guardandosi indietro, i Verdena continuano a corteggiare fantasie ancora vivide, a concedersi deviazioni e ad alimentare il loro processo di evoluzione scritturale, perennemente in equilibrio nel pentagramma dei contrasti, in apnea tra liriche dai codici indecifrabili, dilatazioni oniriche, luccicanti stratificazioni e compressioni marziali e abrasive.

Best Track: Crystal Ball

8° Posto: Fantastic Negrito White Jesus Black Problems (3 Giugno 2022)

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Sorvolando sulla solita retorica per cui, oggigiorno, tutto è derivazione e suona come qualcosa di già sentito, il nuovo album di Fantastic Negrito si presenta come un eccentrico e riuscitissimo collage fusion di contaminazioni freak ispirate alle diavolerie della black music, mescolandosi a bordo del Magical Mystery Bus dei Beatles.

Best Track: Trudoo

7° Posto: Jack WhiteFear of the Dawn (8 Aprile 2022)

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Con Fear of the Dawn – album innescato da un timore irrazionale nei confronti dell’alba – Jack White sputa con fervore i suoi testi, shakerando e mescolando psichedelia e sacro fuoco blues di rimando zeppeliniano e doorsiano, energia beat-garage dei sixties, fuzz abrasivo, smerigliate metalliche power rock, noise lo-fi mefistofelico, groove indemoniati alla Rage Against The Machine e primissimi The Black Keys e un’imprescindibile radice beatlesiana.

Best Track: Fear of the Dawn

6° Posto: Paolo NutiniLast Night in the Bittersweet (1 Luglio 2022)

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Il nuovo album dello scozzese Paolo Nutini è davvero piacevole, sorprendente e dinamico: una via di mezzo tra Rod Stewart e John Legend, a cui si mescolano ritmiche folk tompettyane e sonorità psichedeliche ascrivibili addirittura al krautrock, a Iggy Pop, Jack White e Velvet Underground; ma è nelle ballad romantiche e struggenti che Paolo Nutini dimostra di essere un fuoriclasse assoluto.

Best Track: Through the Echoes

5° Posto: Eddie VedderEarthling (11 Febbraio 2022)

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Earthling è un album che, se non fosse stato pubblicato da Eddie Vedder, bensì da un artista di nicchia, di quelli che fa tanto figo citare sulle riviste di settore, non sarebbe stato snobbato, ma avrebbe invece riscosso i favori della critica (e dei suoi stessi fan). Non solo perché risulta di gradevole ascolto anche a distanza di quasi un anno dalla sua uscita, ma anche perché rappresenta ciò che un artista contemporaneo dovrebbe essere: semplicemente se stesso, con il suo talento, il suo estro e il tempo che passa.

Best Track: Try

4° Posto: Yard ActThe Overload (21 Gennaio 2022)

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Chitarre adrenaliniche, essenziali e saltellanti e la pasta timbrica tipica della vecchia scuola post-punk, contaminata con un cantato molto vicino a quello dell’hip-hop, il tutto in salsa british post Brexit. Esplosivo e coinvolgente, era impossibile non collocare questo disco nella parte più alta della classifica, a dimostrazione del fatto che è certamente possibile giocare con certe influenze e sonorità senza per forza risultare piatti, lugubri e noiosi.

Best Track: The Overload

3° Posto: Red Hot Chili Peppers – Unlimited Love (1 Aprile 2022)

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Il 2022, che vi piaccia o no, è stato l’anno dei Red Hot Chili Peppers. Un ritorno, quello di Kiedis e soci, che si è manifestato sia sui palchi che sugli scaffali dei negozi di dischi, con la pubblicazione di ben due album, per un totale di 36 pezzi, nel giro di sei mesi. Tra questi due, Unlimited Love è sicuramente quello da riascoltare e da ricordare, specie se amanti del genere. La cifra stilistica dei Peperoncini non cambia, ma si arricchisce nuovamente di quell’ingrediente magico che risponde al nome di John Frusciante. Il resto vien da sé.

Best Track: The Heavy Wing

2° Posto: Porcupine TreeCLOSURE/CONTINUATION (24 Giugno 2022)

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I Porcupine Tree hanno voluto smussare e levigare alcune eccessive asperità hard rock e metal del proprio tessuto ritmico, misurandosi con una rinnovata ispirazione e un groove in parte più accessibile, focalizzandosi su uno schema più riflessivo, intimo e analitico – più quiet che loud – pur senza rinunciare all’intelaiatura fonica che ha marchiato il loro background stilistico.

Best Track: Of The New Day

1° Posto: White Lies As I Try Not to Fall Apart (18 Febbraio 2022)

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I White Lies abbracciano l’estetica new romantics e le pompose sonorità synth pop degli anni Ottanta, attingendo dalla fusione di elementi complementari e aderenti al mondo del rock e dell’elettronica; il tutto guidato attraverso la vocalità baritonale del frontman Harry McVeigh, che fa da collante immaginifico tra i diversi episodi dell’opera, concedendosi più di qualche ammiccamento al dancefloor radiofonico di matrice anglofona e sfiorando certe influenze elettrificate dell’alternative rock. As I Try Not to Fall Apart è un disco per nostalgici contemporanei, che meriterebbe l’acquisto anche solo per la Best Track, la miglior colonna sonora per questo 2022.

Best Track: Am I Really Going to Die

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