I migliori 10 album indie italiano del 2023 di Fotografie Rock

I migliori album dell’indie italiano 2023.

A cura di Andrea Musumeci

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Eccoci arrivati anche alla fine di questo 2023, al momento dei cosiddetti bilanci. Dopo innumerevoli uscite discografiche, tra produzioni mainstream e underground, ho voluto fare il punto della situazione, selezionando i “migliori album realizzati in questo 2023” tra quelli che ho recensito personalmente, esclusivamente in merito ad artisti italiani del circuito underground. Pertanto, di seguito, se vorrete, potrete incuriosirvi e leggere quelle che sono, in ordine sparso, le mie personalissime scelte musicali. RICORDIAMO A TUTTI CHE NON È DA LEGGERSI COME CLASSIFICA.

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Oslo Tapes – Staring At The Sun Before Goin’ Blind

In equilibrio tra passaggi orecchiabili new wave, incursioni dark, psichedelia e periodi più intimi, le otto tracce di Staring At The Sun Before Goin’ Blind prendono forma attraverso un climax di pulsazioni sintetiche, tentazioni esotiche e rumori del cosmo.

https://fotografierock.it/album/oslo-tapes-recensione-di-staring-at-the-sun-before-goin-blind

Capitano Merletti – Medusa

Con sincerità autobiografica e una poetica intimista, visionaria e a tratti ermetica, Capitano Merletti riesce a dosare aromi estivi e intervalli chiaroscurali, freschezza esecutiva e naturalezza acustica, attingendo tanto da quella genetica folk di radice anglofona quanto dall’eclettismo di certo cantautorato italiano, così da ricavarne un vero e proprio pop d’autore.

https://fotografierock.it/album/capitano-merletti-recensione-di-medusa

Poetica Da Combattimento – Life

I Poetica Da Combattimento si affacciano sul bordo dell’abisso umanistico dei nostri giorni, insinuandosi tra le crepe esistenziali di muri non ancora abbattuti, attraverso un taglia e cuci fusion ed evocativo di tessiture ritmiche cadenzate e uggiose, interferenze noise, luccicanti dilatazioni di psichedelia dall’anima latina, loop di elettronica ambient e tensioni chiaroscurali dagli echi trip-hop.

https://fotografierock.it/album/poetica-da-combattimento-recensione-di-life

A Red Idea – A Second I Will Forget

In questo secondo lavoro in studio, il one-man-band A Red Idea riesce a coniugare paesaggi sonori psych-folk, atmosfere dall’estetica vintage anni 60 e 70 e melanconia lagunare, attraverso un registro intimo, lunatico, sofisticato e umbratile in cui convivono disillusione, riflessioni e quell’inerzia sognante che spinge verso territori ancora inesplorati.

https://fotografierock.it/album/a-red-idea-recensione-di-a-second-i-will-forget

Matrioska Social Club – Matrioska Social Club

Matrioska Social Club racchiude e incarna quell’insieme di sfumature sonore e umorali che definiscono un universo interiore fatto di consapevolezze e trasformazioni, di follia e presunta normalità, di destini già segnati e realtà emarginate in cerca di riscatto.

https://fotografierock.it/album/matrioska-social-club-recensione-di-matrioska-social-club

Moonmine – free.pop

Il cantautore e polistrumentista Lorenzo Ciavola, in arte Moonmine, manda alle stampe il suo primo full-lenght intitolato free.pop, un progetto armonico che mescola frizzanti modulazioni della black music, tradizione melodica e sperimentale del cantautorato nostrano ed intelaiature sintetiche dal morbido tocco baroc-prog anni 70.

https://fotografierock.it/album/moonmine-recensione-di-free-pop

Animaux Formidables – We Are All Animals

Frullando White Stripes, Kasabian, The Kills e i connazionali The Devils nello stesso contenitore, e indossando maschere in lattice nero con orecchie da gatto, gli Animaux Formidables rispondono al forte richiamo ferale del blues e del garage rock più acido, facendosi soundtrack di un percorso denso e schizoide.

https://fotografierock.it/album/animaux-formidables-recensione-di-we-are-all-animals

Hugomorales- Hugomorales

Un concept caleidoscopico, frizzante e melodico dal sapore favolistico, attraverso il quale Emiliano Angelelli – in arte Hugomorales – mescola folk acustico, elettronica, psichedelia, filastrocche per bambini e una malinconica e vellutata postura vocale, fluttuando in un’orbita di magia cantautorale fuori dallo spaziotempo.

https://fotografierock.it/album/hugomorales-recensione-di-hugomorales

Rainbow Bridge – Drive

Un nuovo e immaginifico viaggio “on the road” su strade dall’asfalto rovente, tra sudore e benzina, in grado di macinare chilometri e ripercorrere quella mappa di sonorità torride che dalla Bassa Valle del fiume Ofanto si tuffano nelle acque dense e torbide del Delta del Mississippi.

https://fotografierock.it/album/rainbow-bridge-recensione-di-drive

Fiesta Alba – Fiesta Alba

L’esordio dei Fiesta Alba è una miscela dai ritmi manipolati, scomposti, ricomposti, poi nuovamente scomposti e infine ricomposti, che abbraccia diversi angoli del globo, dall’Europa all’Africa passando per la loop-tronica dei block party newyorchesi e gli echi di chitarre post-punk sponda Devo, Pere Ubu e Pop Group.

https://fotografierock.it/album/fiesta-alba-recensione-di-fiesta-alba

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